ROL in Busta Paga – Cosa Sono? Definizione & Disciplina

Introduzione

Per i dipendenti, oltre alle ferie, i contratti collettivi stabiliscono un numero massimo di permessi che possono servire in caso di necessità personali. Non esiste solo una categoria di permessi, tra le principali categorie ricordiamo: i permessi per riduzione orario di lavoro (ROL) e quelli che possono essere usati per festività che non sono più riconosciute. Questi permessi devono risultare nel libro unico del lavoro del dipendente, ci saranno quindi sia le ex festività che i ROL in busta paga.

La quantità di ROL in busta paga non è uguale per tutti ma varia in base al CCNL di riferimento.

Cosa sono i ROL in busta paga

I ROL sono permessi previsti da alcuni Contratti collettivi nazionali e permettono al dipendente di assentarsi dal luogo di lavoro per esigenze personali. L’acronimo sta per “riduzione orario lavorativo” e questa riduzione si ha concedendo al dipendente delle ore di permesso. Le ore di permesso ROL in busta paga non influiscono sulla retribuzione che rimane dovuta senza alcuna trattenuta ulteriore. Per quanto riguarda la quantità di permessi ROL, il dipendente può richiederli facendoli coincidere con una o più giornate lavorative.

L’introduzione dei permessi ROL è stata fatta con la funzione di consentire al lavoratore di assentarsi dal lavoro per esigenze personali. La loro istituzione è data soltanto dai contratti collettivi nazionali che ne stabiliscono la quantità e le modalità di fruizione. Si tratta di riduzioni di lavoro annuali, quindi hanno una scadenza e quelli maturati nell’anno valgono solo nell’anno in corso. Può essere previsto dal alcuni CCNL che alla loro scadenza, se non ancora goduti, possono essere trasformati in denaro. Viene quindi data al lavoratore una indennità calcolata sulla base della sua retribuzione, in base alle ore di ROL non godute. Questa indennità può essere data al dipendente anche se il rapporto lavorativo non è ancora cessato.

Disciplina dei ROL in busta paga

La disciplina dei ROL è uguale anche per quanto riguarda i permessi delle festività non più riconosciute. La legge infatti individua 4 festività abrogate e per questi giorni il lavoratore ha diritto a 4 giorni di permesso retribuiti. Riguardo i ROL, la legge prevede che sono il frutto di un accordo tra datore di lavoro e dipendente. Per questo motivo il non rispetto di tali accordi non è motivo di sanzioni di alcun genere per il datore di lavoro. Non è neanche sanzionabile la segnalazione sbagliata o mancata dei ROL in busta paga. Ciò non toglie però che in questo caso il dipendente possa decidere di chiedere un risarcimento al datore di lavoro in tribunale.

Maturazione dei ROL

La maturazione dei ROL è mensile e progressiva, maturano durante il rapporto lavorativo in relazione ai giorni lavorati del dipendente. Anche durante infortunio o malattia o per vari congedi, la loro maturazione non viene interrotta. Viene interrotta invece per eventi come lo sciopero o la cassa integrazione totale e alcuni altri casi specifici.

Al dipendente che ha lavorato tutte le ore previste dal contratto di lavoro, per l’intera annualità spetta il numero totale di ore di ROL. Se il lavoratore si assenta dal lavoro per motivi che non prevedono la maturazione dei ROL la situazione cambia: in questo caso avrà diritto ad una quantità di ROL in proporzione alle ore di lavoro svolte. Se il rapporto di lavoro cessa e il lavoratore ha chiesto un anticipo dei ROL, in questo caso avrà delle trattenute in busta paga proporzionali. Spetta al datore di lavoro decidere quando il dipendente può usufruire dei permessi ROL. L’esercizio di tale diritto deve essere fatto secondo determinati criteri assicurandosi che la volontà del datore e del dipendente coincida.

Non esiste alcuna norma che dia la possibilità al lavoratore di sfruttare i ROL in modo incondizionato. Quindi il datore di lavoro può anche rifiutare di concedere tali permessi richiesti dal dipendente. Le modalità di richiesta e per la fruizione dei ROL sono disciplinate dai contratti collettivi nazionali.

La legge prevede la possibilità per un dipendente di cedere i propri ROL ad un lavoratore della stessa azienda in determinati casi. Un dipendente che ha figli che non hanno ancora diciotto anni e in gravi condizioni di salute può ricevere da un collega i ROL non goduti. Questo è permesso per far sì che il genitore possa occuparsi del figlio che ha necessità, nelle modalità stabilite dai contratti collettivi nazionali.

Aspetto previdenziale e fiscale dei ROL

Per quanto riguarda l’aspetto previdenziale, le somme avute dal dipendente in sostituzione alla fruizione dei ROL rientrano nell’imponibile previdenziale. Anche nel caso in cui non vengano pagati dal datore di lavoro la situazione non cambia.

I compensi spettanti in sostituzione di ROL, entro l’ultimo giorno possibile per la loro fruizione, rientrano nell’imponibile previdenziale. Se durante il rapporto lavorativo si verificano situazioni previste dalla legge che interrompono l’attività, il termine è sospeso. Si ricomincerà con il calcolo utile ai fini previdenziali a partire dal primo giorno di ripresa del lavoro da parte del dipendente.

Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, le somme ricevute dal lavoratore per i periodi in cui ha usufruito dei ROL, sono tassate in modo ordinario. Riguardo invece le somme avute in sostituzione dei ROL, quindi per i permessi non goduti, ci sono opinioni contrastanti. Una parte maggiore sostiene che queste somme debbano essere tassate normalmente, mentre una parte minoritaria sostiene il contrario.

In caso di somme erogate in sostituzione del godimento dei ROL è opportuno stabilire se queste siano utili o meno alla maturazione del TFR in busta paga. Visto le opinioni contrastanti alla fine è intervenuta la contrattazione collettiva. È infatti indicato nei vari CCNL se queste somme contribuiscono o no alla maturazione del trattamento di fine rapporto.

Conclusioni

La quantità di ROL maturata e goduta è consultabile dal dipendente sul corpo della propria busta paga. La disciplina dei ROL anche se può apparire semplice, presenta numerose differenze tra i dipendenti. Queste differenze sono date dal fatto che ogni contratto collettivo nazionale regola questa disciplina a proprio piacimento.

È opportuno quindi leggere attentamente il contratto collettivo di riferimento del proprio rapporto lavorativo per conoscerne i dettagli. Nel caso risulti di difficile comprensione la lettura del CCNL è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista in diritto del lavoro.