Trattenute in Busta Paga – Quali Sono & Come si Calcolano

Introduzione

La domanda che tutti i dipendenti si pongono prima o poi riguarda le tasse che pagano sul proprio cedolino che ricevono mensilmente. Risulta fondamentale quindi avere delle nozioni basilari in modo tale che ogni dipendente possa riuscire a comprendere le proprie trattenute in busta paga. Queste, infatti, non hanno solo una funzione “fiscale” ma coprono il lavoratore anche sull’aspetto della previdenza.

Quando parliamo di trattenute in busta paga, non teniamo in considerazione solo l’IRPEF, la tassa pagata in base al reddito. Tra le trattenute rientrano anche quelle previdenziali riguardanti INPS e INAIL, per fini pensionistici e a tutela degli infortuni.

Quali sono le trattenute in busta paga

Le trattenute e quindi le tasse che ogni dipendente paga mensilmente sul proprio cedolino si trovano nella parte inferiore della busta paga. In questa sezione della busta paga troviamo le trattenute fiscali e previdenziali che andranno ad incidere rulla retribuzione lorda del dipendente. Una volta che avremo sottratto queste trattenute alla retribuzione lorda otterremo cosi lo stipendio netto mensile. Il loro ammontare non è sempre uguale, per quanto riguarda le imposte fiscali come l’IRPEF, questa varia al variare della retribuzione. Invece per quanto riguarda le trattenute previdenziali come l’INPS, la somma da pagare corrisponde ad una percentuale specifica da applicare alla retribuzione lorda.

All’INPS il dipendente paga mensilmente il 9,19% della sua retribuzione lorda, mentre la parte rimanente dei contributi è pagata dal datore di lavoro. in totale su un rapporto di lavoro, i contributi previdenziali all’’INPS sono in totale il 33%, ripartiti come abbiamo appena spiegato: il 9,19% pagato dal dipendente e il restante pagato dal datore di lavoro. Le trattenute INPS non coprono solo la pensione di vecchiaia. L’INPS copre infatti anche la pensione che spetta nel caso si diventi invalidi e quella ai parenti in caso di morte del lavoratore. Il 9,19% non una aliquota uguale per tutti, alcuni hanno delle agevolazioni mentre altri pagano qualcosa in più.

Gli apprendisti, infatti, pagano una aliquota INPS ridotta mentre per altri può arrivare al 9,49%. L’aliquota maggiore viene pagata a chi versa anche il contributo per la cassa integrazione. Una volta tolta dalla retribuzione lorda, la soma da pagare all’INPS, avremo la somma a cui applicare l’aliquota IRPEF. Questa somma a cui applicare l’aliquota IRPEF si chiama “imponibile fiscale” e la sua aliquota non è sempre uguale. L’aliquota IRPEF una tassa che tutti pagano sul proprio reddito ed è proporzionale a scaglioni predefiniti.

Le trattenute in busta paga a conguaglio

Si può verificare che alla fine dell’anno il dipendente veda sulla propria busta paga una somma di trattenute maggiori rispetto al solito. Questo perché a fine anno può esserci una differenza tra le tasse pagate e quelle che avremmo dovuto pagare effettivamente. Si tratta delle trattenute a conguaglio di fine anno e le troviamo, nel caso ci siano, nell’ultima busta paga dell’anno. Questo accade perché durante l’anno il datore di lavoro applica le percentuali di tassazione ogni mese sulla base del reddito presunto.

Può capitare che il reddito alla fine dell’anno si diverso da quello presunto: può capitare che sia maggiore, magari perché è stato dato un aumento al dipendente o minore di quello presunto, nel caso di una cassa integrazione. Se si verificano cambiamenti di reddito allora cambiano anche le aliquote percentuali da applicare ma questo è possibile saperlo solo alla fine dell’anno. Lo possiamo sapere solo con l’ultima busta paga, che riassume il tutto, ovvero, il reddito annuale complessivo e le rispettive aliquote da applicare.

Nel caso di un reddito annuale superiore a quello presunto avremo un conguaglio finale con importi di tasse da pagare superiore al solito. Nel caso di un reddito annuale inferiore a quello presunto avremo invece un conguaglio di tasse da pagare minore rispetto al solito.

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Trattenute di addizionali comunali e regionali in busta paga

Mentre controlliamo le trattenute in busta paga ci possiamo accorgere di ulteriori voci non menzionate fin ora e che non riguardano INPS e IRPEF. Stiamo parlando infatti delle addizionali regionali e comunali, ulteriori tasse che sono tenute a pagare i dipendenti.

Queste imposte sono determinate in base al nostro comune e alla nostra regione di residenza; quindi, i loro importi variano in base a questo. L’addizionale comunale non può essere superiore allo 0,8% della cifra soggetta ad IRPEF, ovvero dell’imponibile fiscale.

L’addizionale regionale invece ha una forbice di variazione più ampia a seconda della regione di residenza, varia infatti dallo 0,7% a 3,33%. Queste imposte hanno diverse funzioni, per esempio quella di coprire i costi che si hanno per la sanità.

Chi versa i contributi e come

Dopo aver stimato i contributi da pagare ed averli messi in busta paga è necessario versarli, di questo ne occupa il datore di lavoro. il datore di lavoro è quindi incaricato di versare i contributi ad i rispetti enti, agendo da sostituto di imposta. Dopo aver trattenuto la cifra dalla busta paga del lavoratore, il datore deve pagare i contributi tramite F24.

Il modello F24 deve essere pagato entro 16 giorni dalla chiusura del mese di riferimento. Quindi facendo un esempio, i contributi relativi alla busta paga di novembre sono da pagare entro il 16 dicembre con F24. Se il giorno 16 del mese risulta essere festivo, il termine di scadenza slitta alla prima giornata non festiva successiva.

Conclusioni

L’Italia risulta essere tra le nazioni dove le tasse pagate sul lavoro sono tra le più alte. Vediamo infatti per ogni dipendente una grande differenza tra lo stipendio lordo e il netto percepito in ogni busta paga. Spesso i lavoratori pagano hanno queste trattenute in busta paga senza sapere a quanto ammontano e perché le pagano. Queste tasse fiscali e previdenziali sono obbligatorie e risulta quanto meno importante saperle individuare in busta paga.

Per conoscere quanto si paga di trattenute e che funzione hanno basterà seguire la nostra semplice guida. Nel caso si riscontrino dei pagamenti non conformi a quanto da noi previsto è necessario rivolgersi ad un professionista abilitato. Ricordiamo che gli specialisti in materia di buste paga sono i consulenti del lavoro e i commercialisti specializzati.