Come si Legge una Busta Paga? Analisi di Lettura del cedolino

Introduzione

La busta paga è una sezione del libro unico del lavoro che viene data dall’azienda a cadenza mensile ai suoi dipendenti. Il rilascio del cedolino è dovuto per certificare le competenze per le attività lavorative durante la mensilità di riferimento. A causa della sua complessità spesso il dipendente si limita a guardare la cifra netta che gli spetta senza soffermarsi sul resto del contenuto. Arriva per tutti un momento, però, in cui diventa necessario capire il contenuto della busta paga perché sorgono dei dubbi: il dubbio di aver ricevuto meno di quanto spetta al dipendente, che le tasse imposte non siano corrette, a quanto ammonti il TFR ecc. Per chiarire questi dubbi risulta fondamentale sapere come si legge una busta paga.

Analisi delle parti della busta paga

La busta paga certifica le competenze per l’’attività lavorativa svolta nel mese di riferimento e viene consegnata ogni mese al dipendente dal datore di lavoro. Il giorno di consegna non è uguale per tutti come possiamo immaginare, varia in base agli accordi aziendali con il lavoratore. L’elaborazione e la consegna di questo documento non è facoltativa ma un obbligo previsto dalla legge. Inoltre, è indispensabile per il pagamento dello stipendio che deve essere eseguito tramite bonifico e corrispondere all’importo dichiarato nella busta paga.

Uno dei primi dubbi che ci spingono a capire come si legge una busta paga è sulla retribuzione. La retribuzione lorda a cui si devono aggiungere le competenze e togliere le trattenute, per arrivare infine alla retribuzione netta. Le competenze sono appunto le spettanze erogate dal datore di lavoro al lavoratore che possono essere uguali o cambiare. Le trattenute invece sono le somme che il dipendente deve pagare a titolo di imposte fiscali e contributi previdenziali.

La retribuzione lorda da cui si parte non è decisa dal datore di lavoro o dal dipendente ma è decisa dal contratto collettivo nazionale applicato (CCNL). In base alle mansioni del dipendente e dal livello retributivo il contratto collettivo nazionale stabilirà la retribuzione lorda del dipendente. La prima verifica da fare può essere proprio questa: Verificare che la retribuzione indicata in busta paga corrisponda con quanto indicato nel contratto di assunzione firmato dal dipendente.

Nella busta paga troviamo poi tante altre informazioni che riguardano il lavoro svolto dal lavoratore nel mese di riferimento: le ore lavorative, a quanto ammonta il pagamento dei contributi, informazioni su ferie, permessi, bonus ecc.

In ogni caso è bene ricordare che la busta paga è composta da tre parti:

  • La parte inziale dove troviamo i riferimenti del datore di lavoro e del lavoratore in questione, definita anche “intestazione”
  • La parte centrale che ci fornisce una visione tra competenze e trattenute, definita anche “corpo”
  • La parte finale che ci dà una visione su quello che il dipendente ha pagato tra imposte fiscali e contributi previdenziali

Come si legge una busta paga?

Come Leggere la parte iniziale della busta paga

Per capire come si legge una busta paga bisogna partire dalla parte superiore, ovvero l’intestazione. In questa sezione del documento molte informazioni tra cui il mese di riferimento della busta paga, i dati del datore di lavoro e del lavoratore. Riguardo i dati aziendali sono indicati la denominazione, la partita iva, l’indirizzo della sede e i dati riguardanti le posizioni INAIL e INPS. Riguardo i dati del lavoratore sono indicati invece: i dati personali, data di inizio e fine del contratto e tutti i dati del rapporto lavorativo come mansione, livello, qualifica ecc. Mediante questi dati, si calcola poi il trattamento economico spettante al lavoratore sulla base di quanto indicato nel contratto collettivo nazionale.

Riguardo il trattamento economico, nello schemino presente nell’intestazione, troviamo: la retribuzione oraria, gli scatti di anzianità, e i giorni e le ore di lavoro del dipendente. In questa sezione troviamo anche quella che viene definita la parte fissa della retribuzione che è composta da varie voci. La prima voce che troviamo e la cifra minima che spetta al lavoratore, in base alla propria mansione. Questo importo minimo in base alla classificazione del dipendente è stabilito dal CCNL. Un’altra voce è quella prevista per la contingenza.

Infatti, a causa dell’inflazione è stato necessario adeguare la cifra minima con questa indennità. Una voce uguale per tutti i dipendenti di circa dieci euro è l’EDR e la troviamo sempre tra le voci in alto. I dipendenti possono maturare con gli anni lavorativi gli scatti di anzianità e sono indicati con la voce specifica in tabella. Inoltre, l’azienda può stabilire di dare un compenso maggiore a quanto previsto dal CCNL, questo si chiama superminimo. Anche il superminimo se previsto, ha la sua collocazione in questa sezione della busta paga.

Come leggere il corpo centrale della busta paga

Proseguendo nell’intenzione di imparare come si legge una busta paga, dopo l’intestazione troviamo la parte centrale ovvero il corpo della busta paga. All’interno del corpo centrale troviamo varie voci che portano al totale della retribuzione lorda. Questa parte è quella che varia nel corso delle mensilità. Qui troviamo i dettagli del lavoro svolto dal lavoratore con varie voci che li definiscono nella mensilità in questione.

Tra queste voci variabili possiamo trovare il lavoro supplementare, trasferte lavorative, tredicesima e tanti altri. le voci variabili unite a quelle fisse della parte iniziale della busta paga costituiscono la somma su cui si pagano le tasse. A questa retribuzione lorda vanno sottratte le trattenute che troviamo nella parte finale della busta paga, arriveremo così alla retribuzione netta.

Come leggere la parte finale della busta paga

Infine, nella parte inferiore della busta paga vediamo le voci che compongono le imposte pagate dal lavoratore. Le imposte pagate non riguardano solo il fisco ma anche il lato previdenziale. Il datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta paga queste somme per il lavoratore trattenendole prima sul cedolino. Nella parte finale si trovano i valori relativi al trattamento di fine rapporto. Quanto è stato maturato nel mese e a quanto ammonta la somma complessiva. Oltre al TFR in busta paga, troviamo poi la cifra netta della retribuzione che spetta al lavoratore.

Nella sezione dei contributi previdenziali troviamo quello che è stato pagato per fini pensionistici e a tutela di possibili infortuni. Queste spese sono divise tra datore di lavoro e lavoratore in maniera prestabilita per legge. I contributi versati all’INPS sono quelli a fini pensionistici mentre quelli versati all’INAIL servono per eventuali infortuni sul lavoro.

Una volta sottratto le somme pagate ad INPS E INAIL otteniamo la somma a cui dobbiamo applicare l’aliquota IRPEF. Quindi la somma soggetta a tassazione fiscale. All’imponibile fiscale quindi viene applicata una aliquota predefinita calcolata a scaglioni in base all’importo.

Le tasse IRPEF sono una percentuale da applicare all’importo ed è variabile, aumenta all’aumentare dell’importo. Infine, una volta sottratti tutti gli oneri, si arriverà allo stipendio netto che il dipendente troverà in fondo alla sua busta paga.

Conclusioni

Apprendiamo che leggere una busta paga può risultare spesso molto complesso per le numerose informazioni al suo interno. Troviamo infatti nozioni di diritto del lavoro, numerosi calcoli e percentuali da applicare e spesso è consigliabile farsi assistere da un professionista.

I professionisti specializzati sono i consulenti del lavoro o i commercialisti che si occupano anche di consulenza del lavoro. In alternativa ci si può rivolgere anche al reparto di risorse umane della propria azienda per eliminare qualche dubbio. Sapere come si legge una busta paga risulta però molto importante per qualsiasi lavoratore per avere una situazione chiara del proprio rapporto lavorativo.