Superbonus 110% – Cessione Credito & Novità 2023

Introduzione

La legge di bilancio ha modificato la misura del superbonus 110%, riducendo la misura al 90%. Modifica che viene comunque di seguito a tante altre fatte negli scorsi anni per le numerose problematiche legate alla sua attuazione.

Il depotenziamento della detrazione era già previsto dalle leggi precedenti per il 2024. L’eccessivo costo di questa misura per le casse statali ha portato alla decisione di anticipare i tempi, riducendo la detrazione già dal 2023. Varie modifiche sono state fatte anche riguardo alla cessione del credito relativo al superbonus 110%.

In cosa consisteva inizialmente il superbonus 110%?

Il superbonus 110% è un’agevolazione fiscale, introdotta dal decreto rilancio nel 2020. Inizialmente consentiva di ristrutturare casa rendendola più efficiente dal punto di vista energetico senza spendere denaro. Una misura che mirava a dare una spinta al settore dell’edilizia incentivando la riqualificazione degli edifici.

Inizialmente era molto complicato capire come era strutturato il bonus perché il testo legislativo era pieno di termini tecnici e controversie. La parola bonus indica una spesa sostenuta rimborsata integralmente dallo stato, decurtando la cifra pagata dalle tasse, spalmando il bonus in cinque anni.

Altra modalità di rimborso era cedere il credito alla ditta che fa i lavori di ristrutturazione, in questo caso lo stato rimborsava direttamente la ditta. Il primo elemento di curiosità era la percentuale del bonus: Era previsto il 110% e non il 100% per permettere al beneficiario di pagare gli interessi di un eventuale prestito. Optando invece per la cessione del bonus alla ditta incaricata o alla banca, la percentuale a beneficio era del 100%. Si perdeva il 10% ma era comunque conveniente perché il beneficiario non doveva anticipare denaro.

Gli interventi che permettevano di accedere al bonus erano:

  1. Isolamento dell’edificio, quindi il cappotto termico ma realizzato su almeno il 25% della superficie dell’immobile. Isolamento dell’edificio previsto sia per l’interno che per l’esterno
  2. Sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente con uno alimentato da una pompa di calore o con caldaia a condensazione.
  3. Rendere antisismico l’edificio. In questo caso prevista anche una detrazione del 90% sulla polizza assicurativa che copriva il rischio terremoti.

La condizione per beneficiare del bonus era innalzare la classe energetica di almeno due classi. Realizzando questi interventi si poteva beneficiare della detrazione anche per altri lavori:

  1. Installazione di impianti fotovoltaici
  2. Sostituzione degli infissi
  3. Installazione di colonnine per la ricarica elettrica

I beneficiari del bonus erano persone fisiche, fuori dall’attività di impresa o professionale, i condominii, cooperative o case popolari. In caso di violazioni delle procedure erano previste sanzioni, restituzione delle detrazioni e restituzione degli interessi.

In cosa consiste il superbonus 110% 2023?

La legge di bilancio ha innanzitutto ridotto la misura della detrazione dal 110% al 90%. Questa riduzione era già stata prevista ad inizio dell’anno scorso ma la necessità di ridurre le uscite statali ha richiesto un accorciamento dei tempi.

La funzione del superbonus 110% rimane identica

È un’agevolazione che consente di riqualificare la propria abitazione rendendola più efficiente dal punto di vista energetico e sismico. Il superbonus 110% 2023 prevede la detrazione fiscale per gli stessi interventi previsti in precedenza:

  • Cappotto termico
  • Sostituzione dell’impianto di riscaldamento
  • Intervento per rendere antisismico l’edifico

Oltre alle aggiuntive opere di sostituzione di infissi, installazione di impianti fotovoltaici o colonnine elettriche di ricarica. Come in precedenza, requisito essenziale per accedere al bonus è l’aumento di almeno due classi energetiche.

I beneficiari sono persone fisiche fuori dall’attività di impresa, i condominii, le cooperative, le case popolari, le onlus e le società sportive. In caso di irregolarità di applicazione delle disposizioni del superbonus, rimane prevista la restituzione delle detrazioni e restituzione degli interessi.

Modalità per usufruire del superbonus 110%.

Esistono 3 modalità che permetto di usufruire di questo superbonus.

  • La prima opzione è quella di usufruirne direttamente. In questo caso per quanto possibile dalla propria dichiarazione reddituale che ci fornirà il range dell’imposta applicabile annuale. L’imposta viene divisa durante l’anno in quattro tranche.
  • Altra opzione è quella dello sconto in fattura, in questo caso i nostri fornitori effettueranno direttamente lo sconto.
  • Ultima opzione è quella della cessione del credito di pari importo allo sconto, alle banche.

Per quali interventi è ancora prevista la detrazione del 110%?

Come abbiamo visto la misura del superbonus 110% è stata ridotta al 90%. Rimangono però dei casi in cui è ancora possibile usufruire dell’agevolazione piena al 110%. Per interventi fatti su case singole a patto che siano effettuati non oltre il 31 marzo, completando il 30% del lavoro prima dell’uno ottobre 2022.

Riguardo i condomini è possibile anche usufruire della detrazione del 110%. In questo caso l’unico limite riguarda la presentazione della CILA che deve essere fatta prima del 2023. Quando si deve demolire e ricostruire un edificio è anche possibile usufruire della detrazione piena.

Pene per chi non rispetta la normativa

Per far fronte ai furbetti che non rispettano la normativa cercando di imbrogliare e ottenere crediti fasulli la legge prevede pene severe. I controlli intanto restano molto frequenti. I tecnici che attestano dichiarazioni false, che attestano la veridicità delle spese quando non è reale sono sottoposti al carcere e a multa.

La multa può arrivare fino a 100.000 euro mentre è previsto il carcere dai 2 ai 5 anni. La pena è aumentata se le violazioni sono effettuate per arricchirsi con frode allo stato. Chi ha applicato lo sconto e chi lo riceve sono responsabili alla stessa misura. È inoltre obbligatoria l’assicurazione per il massimale del lavoro, quando è necessario attestare o asseverare per il lavoro da compiere.

Come funziona la nuova cessione del credito?

Con la nuova riforma, il nostro governo ha portato la cessione del credito, quindi la possibilità di detrarre e pagare gli f24 da parte del cessionario del credito, a 10 anni. Con la riforma precedente invece era previsto che il credito d’imposta generato dal superbonus 110% si poteva detrarre in 5 anni.

La misura precedente aveva portato ad un blocco degli istituti finanziari. La nuova riforma, quindi, potrebbe portare ad uno sblocco dell’intasamento delle banche che si era venuto a creare fino ad ora. Analizziamo cosa vuol dire cessione del credito. Stando alla legge, se il cittadino per la ristrutturazione della casa tramite bonus avesse speso 200000 euro, sarebbe maturato un credito di imposta di 220000 euro.

Questo credito d’imposta veniva restituito al cittadino, scontando sulle tasse, in cinque anni (prima della nuova riforma). Tuttavia, se uno non avesse avuto sufficienti tasse da pagare avrebbe perso il beneficio del bonus. Per questo motivo nasce la cessione del credito. La cessione del credito si fa appunto a chi ha molte tasse da pagare e può beneficiarne, quindi alle banche o alla ditta incaricata dei lavori. Perciò ditte e banche hanno acquisito credito in previsione delle tasse da pagare per cinque anni in modo da scontarle col credito maturato.

Ma sia le ditte, sia gli istituti finanziari non hanno continuato più a prendere crediti una volta raggiunto l’importo previsto delle tasse da pagare. Motivo per cui si è creato un blocco che non permetteva di andare di proseguire con i superbonus 110%. Per ovviare a questo problema il governo ha aumentato il periodo entro cui si può scontare il credito acquisito a dieci anni. Facendo così, si elimina il blocco creato e si permette l’andare avanti al superbonus 110%.

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Conclusioni

Il superbonus 110% è stata una delle misure più discusse degli ultimi anni. Con non poche criticità sin dall’inizio che ha portato il governo ad intervenire sulla normativa più volte. Di sicuro ha dato una spinta notevole al settore dell’edilizia ferma ormai da diversi anni, aiutando alla riqualificazione degli edifici per i privati.

Il nuovo superbonus 110% aiuterà sicuramente ad eliminare quel blocco creato a causa dei 5 anni previsti in precedenza per la detrazione del credito d’imposta. Aggiungendo altri cinque anni per scontare il credito si auspica una rapida ripresa dei lavori bloccati fin ora.

Anche se ridimensionato al 90%, il superbonus continua a dare una grossa mano all’edilizia e ai privati che vogliono riqualificare la propria abitazione.