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Introduzione
L’inflazione si sente sulle tasche degli italiani e non solo per i dipendenti del settore privato, anche i dipendenti pubblici accusano il colpo. È per questo che il governo ha pensato di tutelare anche loro introducendo nella legge di bilancio il bonus dipendenti pubblici 2023.
Per combattere l’aumento del costo della vita è stato dato un aumento in busta paga a tutti i dipendenti statali. L’aumento è in vigore da gennaio 2023 e durerà per tutti i mesi dell’anno, compresa la tredicesima e corrisponde all’ 1,5% dello stipendio.
Come funziona l’agevolazione per i dipendenti pubblici 2023
Il governo ha previsto con la legge di bilancio 2023 un bonus per i dipendenti pubblici, si tratta di una misura introdotta per combattere l’inflazione. Il bonus prevede un aumento in busta paga valido da gennaio 2023 per tutto l’anno in corso, compresa la tredicesima. L’aumento previsto dal bonus dipendenti pubblici 2023 è proporzionale all’importo dello stipendio. È previsto infatti un importo pari all’1,5% della busta paga, vuol dire che ad uno stipendio maggiore corrisponderà un bonus più alto. Per garantire l’attuazione del bonus dipendenti pubblici per tutto il 2023 il governo ha stanziato 1.000.000.000 di euro.
Questa agevolazione statale non è altro che un “tampone” in attesa che i contratti collettivi nazionali della pubblica amministrazione vengano rinnovati. Si sta ancora spettando infatti il rinnovo dei CCNL della pubblica amministrazione del periodo 2022-2024. Rinnovando subito i CCNL lo stato avrebbe avuto una spesa sicuramente più alta rispetto a quella avuta per il bonus. Per questo motivo si è deciso di tamponare il problema introducendo l’aumento in busta paga per il 2023 per i dipendenti pubblici.
A chi è destinato il bonus dipendenti pubblici 2023
Il bonus in busta paga per contrastare l’inflazione è destinato a tutti i dipendenti pubblici assunti dall’inizio del 2023. Spetta quindi ai dipendenti delle amministrazioni, ai dipendenti regionali, comunali, a chi lavora nella sanità pubblica o nelle scuole, università comprese.
Il bonus dipendenti pubblici 2023 spetta anche ai dipendenti delle forze dell’ordine, ai giudici, diplomatici, dirigenti e molti altri. Vista la sua funzione per combattere il caro vita, il bonus extra è stato dato senza criteri restrittivi a tutta la pubblica amministrazione.
Qual è l’importo del bonus dipendenti pubblici 2023
Il Bonus dipendenti pubblici 2023 prevede un aumento in percentuale in busta paga, quindi l’importo non è uguale per tutti. La misura prevede infatti l’aumento dello stipendio pari all’1,5% a tutti i dipendenti dello stato. Questa cifra che varia da poco più di trenta euro ad un massimo di centotrenta euro spetta per tutte le retribuzioni del 2023, tredicesima compresa.
Per coprire questa manovra è stato stanziato un miliardo di euro. Una cifra comunque minore rispetto a quanto avrebbe speso lo stato se avesse rinnovato i contratti collettivi nazionali per il triennio in corso.
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I dipendenti pubblici in Italia
I dipendenti pubblici sono quelli che lavorano per un’amministrazione statale, in Italia è possibile soltanto superando il concorso di una selezione pubblica. L’Italia conta oggi circa tre milioni di dipendenti statali, con una media del circa 15%. Questi numeri ci dicono che l’Italia è tra i paesi europei con il numero più basso di dipendenti pubblici. La media europea dei dipendenti pubblici è di circa il 16%, quindi l’Italia è anche al di sotto della media europea. I dipendenti pubblici costano allo stato italiano circa 160 miliardi di euro all’anno e comprendono: dipendenti delle forze dell’ordine, della sanità, dell’istruzione, regioni e comuni e moltissimi altri.
Da molti anni si è riscontrato un aumentare dell’età media dei dipendenti statali che supera ormai i cinquanta anni. Questo sicuramente lascia presagire un’imminente turn over all’interno della pubblica amministrazione. Una buona notizia per tutti quelli che aspirano ad un posto pubblico e sono in attesa dell’apertura di concorsi per intraprendere questa carriera. Il basso numero dei dipendenti pubblici e l’innalzarsi della loro età media ha portato lo stato a prevedere un alto numero di assunzioni future. Nei prossimi tre anni infatti sono previste più di 500.000 assunzioni pubbliche per sbloccare il turn over nelle amministrazioni.
E questo porterà oltre ad un rafforzamento di organico anche ad un abbassamento dell’età media dei dipendenti pubblici. All’interno della categoria dei dipendenti pubblici in Italia troviamo anche una maggiore differenza a livello di genere. Le dipendenti donne tra i dipendenti dello stato, infatti, sono molto inferiori rispetto ai dipendenti uomini. Questo divario si trova principalmente negli stati dove c’è un basso numero di dipendenti statali, come l’Italia. Nei paesi nordeuropei invece caratterizzati da un elevato numero di dipendenti pubblici questa differenza di genere è meno presente.
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Conclusioni
L’inflazione con l’aumento del costo della vita sta mettendo a dura prova tutti gli italiani, il costo della vita sale ma gli stipendi restano uguali. Ad accusarne non sono quindi solo i dipendenti privati ma anche quelli pubblici. In attesa del rinnovo dei contratti collettivi di categoria lo stato ha deciso di dare il bonus dipendenti pubblici 2023, misura “cerotto” temporanea.
Perciò, in attesa che gli effetti dell’inflazione cessino i dipendenti vedranno nelle loro buste paghe del 2023 una maggiorazione dell’1,5% del loro stipendio.