Reddito Alimentare – La Nuova Misura Contro la Povertà

Introduzione

A partire dal 2023, il governo ha introdotto il reddito alimentare, una nuova misura per cercare di contrastare la povertà assoluta. Questo nuovo strumento contro la povertà è stato previsto dalla legge di bilancio 2023, strumento tecnico e complesso che prevede diverse misure a sostegno della popolazione.

La legge di bilancio quest’anno ha avuto una concentrazione particolare su aziende, dipendenti e misure contro la povertà, come appunto il reddito alimentare. Il reddito alimentare è pensato per combattere la povertà assoluta riducendo gli enormi sprechi alimentari che contano ogni anno diverse tonnellate di cibo.

Cos’è il reddito alimentare?

La legge di bilancio oltre alle agevolazioni e bonus, si è concentrata anche sulle misure di sostegno ai più bisognosi. Esempio cardine è l’introduzione in via sperimentale del reddito alimentare, misura volta a contrastare la povertà assoluta riducendo gli sprechi alimentari. Il reddito alimentare prevede infatti la consegna di beni alimentari per persone in povertà assoluta residenti nelle città metropolitane. I beni alimentari si otterranno da tutti quei prodotti non venduti provenienti da supermercati e piccoli market.

Precisazione importante a riguardo è che non si tratta di prodotti scaduti, bensì in prossimità di scadenza o con confezioni danneggiate e quindi non vendibili. Si tratta di una misura in via sperimentale, che significa che all’inizio riguarderà solo i residenti nelle città metropolitane, con la speranza di estendersi ai piccoli centri.

Le città in cui si potrà accedere al reddito alimentare sono:

  • Torino
  • Venezia
  • Genova
  • Milano
  • Bologna
  • Firenze
  • Bari
  • Reggio Calabria
  • Roma
  • Messina
  • Palermo
  • Cagliari
  • Sassari

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A chi spetta il reddito alimentare?

Abbiamo visto come il reddito alimentare sia una misura volta a contrastare la povertà per i residenti nelle città metropolitane. I beneficiari saranno appunto coloro che vivono in povertà assoluta nelle città metropolitane sopra indicate.

I soldi stanziati per il reddito alimentare sono di tre milioni e mezzo in totale per l’anno 2023 e 2024, un milione e mezzo per il primo anno e due per il secondo. Si tratta quindi di una misura su cui il governo punta molto, che mira ad estendere nei prossimi anni il numero di beneficiari.

Il fatto che sia stato istituito il fondo sia per il 2023 che per il 2024 lascia intendere che non si tratti di una misura temporanea. Probabilmente rimarrà in modo permanente sostituendo altre misure di sostegno al reddito che scompariranno nei prossimi anni. Probabilmente i fondi non basteranno per coprire l’intera popolazione avente diritto; quindi, dovremo aspettare il decreto attuativo per avere maggiori informazioni sui beneficiari.

Abbiamo detto che il reddito alimentare riguarda le persone in povertà assoluta residenti in città metropolitane.

Cosa vuol dire povertà assoluta?

Sono considerati in povertà assoluta tutti coloro che non hanno le risorse per permettersi le spese per i beni di prima necessità. La linea sotto la quale si è considerati in povertà assoluta, senza potersi permettersi i beni essenziali è definita in Italia dall’Istat.

Per beni essenziali si intendono:

  • Vestiti
  • Spese per le utenze
  • Medicinali
  • Risorse alimentari

Ovviamente l’indice Istat di povertà tiene conto di diversi fattori, tra cui la zona di residenza, numero di componenti familiari ecc. Dopo il covid-19 e la successiva crisi economica il numero di persone in povertà assoluta è aumentato drasticamente.

Quasi un milione di poveri in più possiamo contare dopo la pandemia, con una percentuale totale sulla popolazione italiana di poco inferiore al 10%. Tuttavia, non è solo un fatto recente dovuto alla pandemia, già dai primi anni del 2000 con le crisi economiche abbiamo visto un aumento constante di povertà.

Come richiedere il reddito alimentare?

Le persone in povertà assoluta residenti nelle zone previste per il reddito alimentare potranno fare domanda tramite applicazione su smartphone. La domanda sarà fatta tramite app direttamente alle città metropolitane.

In alternativa saranno previste consegne domiciliari per anziani, non autosufficienti e persone con difficoltà motorie. Per maggiori specifiche però bisogna aspettare il decreto attuativo della legge di bilancio 2023.

Il decreto attuativo, infatti, che arriva di solito entro 60 giorni dalla legge, stabilirà criteri, beneficiari e modalità del reddito alimentare. Altro punto fondamentale sarà quello di capire se sarà compatibile o meno con le altre forme di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza. Aspettiamo il decreto attuativo per tutti i dettagli.

Il reddito alimentare contro lo spreco di cibo

Il reddito alimentare oltre a combattere la povertà, aiuta a contrastare lo spreco alimentare che in Italia raggiunge cifre considerevoli. Lo spreco alimentare nel nostro paese vale infatti poco meno di 10 miliardi di euro, rendendo il bel paese sempre tra i paesi più spreconi.

L’italiano medio anche con la crisi economica rimane disposto a ridurre le spese per tutto, eccetto cibo e medicinali per il proprio benessere. I cibi che risultano essere più sprecati sono: frutta, insalate e pane.

Queste cifre riguardanti lo spreco alimentare non sono una novità degli ultimi anni, l’Italia è sempre stata tra i paesi più spreconi. La misura del reddito alimentare dopo la sua attuazione dovrebbe aiutare a contenere questo spreco e ridurlo il più possibile. Oltre a questo, dovremmo imparare da molti paesi a sprecare meno cibo possibile, riciclando, usando cibo a lunga conservazione, evitando di comprare cose superflue.

Conclusioni

Il reddito alimentare sembra essere una misura molto furba quindi, aiutando a fornire beni di prima necessità ai poveri limitando gli sprechi. Una delle misure più interessanti della legge di bilancio 2023 perché, se pur in via sperimentale, è destinata ad estendere la platea di beneficiari e durare negli anni. Sicuramente pensata dopo aver deciso di andare verso la cancellazione de reddito di cittadinanza, potrebbe essere una valida alternativa di sostegno al reddito.

Per ora quello che sappiamo è che: sarà rivolto alle persone in povertà assoluta residenti nelle città metropolitane, prenotando pacchi alimentari con applicazione o consegna a domicilio per alcune categorie di persone.

Rimarremo in attesa del decreto attuativo per conoscere tutte le specifiche e fornirvi maggiori informazioni.