Controllare con attenzione quotidianamente le proprie abitudini di spesa e adottare un approccio più consapevole permette di ridurre gli sprechi.
In un periodo caratterizzato da un continuo aumento del costo della vita e dall’inflazione sempre più pressante, risparmiare diventa una necessità imprescindibile per molte famiglie italiane.
Eliminare le spese superflue può rappresentare un’ottima strategia per mettere da parte anche oltre 1.600 euro all’anno, senza però rinunciare al proprio benessere quotidiano.
Cosa sono le spese superflue e come individuarle
Le spese superflue sono quelle uscite economiche che non riguardano i bisogni primari come affitto, cibo o istruzione, ma si riferiscono a consumi secondari che spesso passano inosservati. Per esempio, il caffè preso quotidianamente al bar o gli abbonamenti digitali poco utilizzati possono sembrare piccoli extra, ma sommati nel tempo gravano significativamente sul bilancio familiare.
Un esempio concreto è Giacomo, che spende 1,20 euro al giorno per un caffè al bar, arrivando a quasi 440 euro all’anno. Una soluzione semplice come condividere una caffettiera elettrica con i colleghi, il cui costo si aggira intorno ai 40 euro, permette di risparmiare molto senza rinunciare a questa piccola abitudine.
Le principali spese da tagliare: abbonamenti, pranzi fuori e acquisti impulsivi
Tra le voci più rilevanti da monitorare ci sono sicuramente gli abbonamenti non utilizzati. Molti italiani pagano più piattaforme di streaming contemporaneamente, con un costo medio di quasi 10 euro al mese ciascuna.
Eliminare anche un solo abbonamento inutilizzato può far risparmiare fino a 120 euro all’anno. È consigliabile rivedere regolarmente l’estratto conto e disdire gli abbonamenti non necessari, oppure optare per la condivisione legale con familiari.

Anche i pasti fuori casa e gli aperitivi rappresentano una fetta importante delle spese superflue. Pranzare al ristorante durante la settimana può costare anche 15 euro a pasto, per un totale di quasi 4.000 euro l’anno. Limitare l’uscita a pranzo e ridurre gli aperitivi da tre a due volte a settimana può liberare fino a 420 euro mensili da destinare ad altre esigenze.
Gli acquisti compulsivi di vestiti e scarpe, spesso dettati da promozioni o saldi, sono un altro fattore di spreco. Spendere circa 20 euro a settimana per un capo in saldo può tradursi in 1.000 euro all’anno. Attendere 24-48 ore prima di acquistare, fare liste di necessità e disattivare notifiche promozionali sono strategie efficaci per ridurre queste spese.
Ridurre i consumi domestici e le spese tecnologiche inutili
Anche i consumi domestici possono essere ottimizzati per risparmiare. L’Enea ha rilevato che gli apparecchi in stand-by, chiamati “fantasma”, possono incidere fino all’8% sulla bolletta elettrica, equivalenti a circa 65 euro l’anno. Dispositivi come caricabatterie, spazzolini elettrici e microonde consumano energia anche quando non sono in uso. Spegnere le luci quando si cambia stanza, utilizzare ciabatte con interruttore e impostare il condizionatore a una temperatura massima di 24 gradi sono accorgimenti semplici ma efficaci.
Per quanto riguarda le spese tecnologiche non indispensabili, molti consumatori cedono alla tentazione di acquistare nuovi smartphone, smartwatch o gadget senza reale necessità. Cambiare dispositivo ogni 18 mesi, anche se quello in uso funziona ancora bene, rappresenta un costo superfluo che può essere evitato, contribuendo a un risparmio significativo.