Il Governo ha sottolineato come questa misura miri a far coincidere meglio il dato fiscale con quello contabile.
L’Agenzia delle Entrate ha annunciato la riapertura delle detrazioni fiscali per familiari a carico, una misura attesa da molte famiglie italiane che era stata drasticamente ridotta con la Legge di Bilancio 2025.
Il recente Decreto correttivo Irpef-Ires, approvato il 14 luglio 2025, interviene per correggere le limitazioni introdotte, ripristinando importanti benefici fiscali e ampliando la platea dei soggetti considerati a carico ai fini delle detrazioni.
Le modifiche apportate dal Decreto correttivo Irpef-Ires
La Legge di Bilancio 2025 aveva ridotto significativamente le detrazioni per familiari a carico, limitandole sostanzialmente ai soli coniugi non separati, ai figli fino a 30 anni e agli ascendenti conviventi. Questo ha escluso dalla possibilità di detrazione quei contribuenti che sostenevano spese per altri familiari come nipoti, fratelli, sorelle, suoceri o generi, anche per spese rilevanti quali quelle sanitarie o universitarie.
Il Decreto correttivo Irpef-Ires interviene modificando l’articolo 12 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (T.U.I.R.), estendendo la definizione di familiari a carico a tutti i soggetti previsti dall’articolo 433 del codice civile, ovvero: coniuge, figli, genitori, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle.
Nonostante non venga ripristinata una detrazione fissa per questi familiari, è nuovamente possibile detrarre le spese documentate sostenute nel loro interesse, a condizione che il familiare abbia un reddito annuo complessivo non superiore a 2.840,51 euro (soglia che sale a 4.000 euro per i figli sotto i 24 anni).
Spese ammesse e modalità di fruizione delle detrazioni
Le spese che possono essere portate in detrazione per i familiari ora reintegrati includono:

- Spese sanitarie: visite mediche, acquisto di farmaci, ausili, esami diagnostici;
- Spese universitarie e scolastiche: rette e contributi per l’istruzione;
- Assicurazioni: vita e contro gli infortuni;
- Attività sportive: per minori;
- Servizi di assistenza domiciliare: badanti e supporto a familiari disabili o non autosufficienti.
Per poter usufruire delle detrazioni, le spese devono risultare intestate al contribuente che le ha sostenute, anche se il beneficio riguarda il familiare a carico. In sede di dichiarazione dei redditi, sarà necessario indicare i dati anagrafici e il codice fiscale del familiare, allegando la documentazione giustificativa come ricevute, scontrini o fatture.
Impatto e tempistica della normativa correttiva
La novità più significativa è che queste detrazioni possono essere applicate anche alle spese sostenute nel corso del 2025, anche se antecedenti all’approvazione del decreto, e saranno quindi recuperabili nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2025, da presentare nel 2026.
Il provvedimento rappresenta una risposta puntuale alle numerose criticità sollevate da contribuenti e Centri di Assistenza Fiscale (CAF) nei primi mesi del 2025, quando la nuova normativa aveva generato confusione e disparità.
Il ripristino delle detrazioni per una platea più ampia di familiari a carico è visto come un passo fondamentale verso una maggiore equità fiscale, riconoscendo le diverse realtà familiari italiane e il ruolo di chi si prende cura di parenti in condizioni di fragilità economica o sanitaria.
Questa correzione normativa si configura quindi come un intervento di giustizia fiscale e sociale, che restituirà ai contribuenti un diritto fondamentale, con un impatto positivo sul bilancio familiare.