Ti svegli sempre di notte? Meglio andare subito dal medico: le conseguenze possono esser allarmanti

L’insonnia può esser sintomo di problematiche importanti ma, soprattutto, ne può esser la causa. Scopriamo questo legame che mina la salute di molti.

L’insonnia non è solo un disturbo del sonno: può essere la spia di un disagio psicologico più profondo, come la depressione. E viceversa. Il legame tra disturbi del sonno e salute mentale è da tempo oggetto di ricerca scientifica, e oggi sappiamo che non si tratta di una semplice coincidenza: insonnia e depressione sono due facce della stessa medaglia, che spesso si alimentano a vicenda in un circolo vizioso difficile da interrompere.

I sintomi del sonno nella depressione: non solo insonnia

Chi soffre di depressione manifesta frequentemente alterazioni del sonno, che possono assumere diverse forme:

  • Difficoltà ad addormentarsi (insonnia iniziale);
  • Risvegli multipli durante la notte, che spezzano il sonno e riducono il senso di riposo (insonnia di mantenimento);
  • Risveglio precoce al mattino, seguito dall’incapacità di riaddormentarsi (insonnia terminale);
  • Ipersonnia, ovvero un sonno eccessivo e prolungato, che non risulta però ristoratore;
  • Qualità del sonno compromessa, anche in assenza di alterazioni evidenti nella durata: la persona si sveglia stanca, come se non avesse dormito affatto.

Questi sintomi sono spesso tra i primi segnali clinici della depressione, tanto che alcuni specialisti li considerano indicatori predittivi di un futuro episodio depressivo.

Perché la depressione altera il sonno? Le cause

Le cause che spiegano l’impatto della depressione sul sonno sono molteplici e complesse. Tra le principali:

1. Alterazioni nei neurotrasmettitori

La depressione è associata a squilibri nei neurotrasmettitori cerebrali, come serotonina, dopamina e noradrenalina, sostanze fondamentali non solo per il tono dell’umore, ma anche per la regolazione del ritmo sonno-veglia.

2. Disregolazione ormonale

Ormone dello stress come il cortisolo, e altri come melatonina e orexina, risultano spesso alterati nella depressione. Questo contribuisce a compromettere la regolarità del ciclo circadiano, influenzando negativamente la qualità e la durata del sonno.

3. Ansia e ruminazioni mentali

Chi soffre di depressione tende a vivere stati di ansia persistente, accompagnati da pensieri negativi ricorrenti che rendono difficile rilassarsi e addormentarsi.

4. Sintomi fisici

La depressione può manifestarsi anche attraverso sintomi somatici, come mal di testa, dolori muscolari o tensione generalizzata, che interferiscono con la possibilità di dormire serenamente.

Insonnia come fattore di rischio per la depressione

L’influenza tra insonnia e depressione è bidirezionale. Se da un lato la depressione può disturbare il sonno, dall’altro, la mancanza cronica di sonno può contribuire all’insorgenza della depressione.

Insonnia e problemi mentali
Problemi mentali, come l’insonnia né è causa o conseguenza (ImpresaMia.com)

Alcuni meccanismi chiave di questo processo includono:

  • Calo del tono dell’umore e maggiore vulnerabilità emotiva;
  • Alterazioni cognitive, come difficoltà di concentrazione e memoria;
  • Incremento dei processi infiammatori, legato alla produzione di citochine infiammatorie;
  • Influenza genetica condivisa: alcuni geni predisponenti sembrano coinvolti sia nell’insonnia che nei disturbi dell’umore.

Come trattare l’insonnia nelle persone depresse?

1. Terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I)

È il trattamento di prima scelta per l’insonnia, e risulta particolarmente efficace nei pazienti depressi. Aiuta a modificare i pensieri disfunzionali legati al sonno, favorendo comportamenti più sani e strategie pratiche come l’igiene del sonno, tecniche di rilassamento e gestione dello stress.

2. Farmaci antidepressivi

Alcuni farmaci, in particolare SSRI e SNRI, oltre a trattare la depressione, possono anche migliorare i disturbi del sonno. Tuttavia, è fondamentale che la scelta del farmaco avvenga sotto stretta sorveglianza medica, per evitare interazioni indesiderate.

3. Ipnotici e farmaci per il sonno

In situazioni specifiche, possono essere prescritti anche farmaci ad azione sedativa, come le benzodiazepine o le Z-drugs, ma solo per brevi periodi e sempre sotto controllo medico.

Dormire meglio per stare meglio

In conclusione, affrontare i disturbi del sonno nei pazienti depressi è un passaggio cruciale per il miglioramento globale della salute mentale. Il sonno non è solo un bisogno fisiologico, ma un pilastro del benessere emotivo e cognitivo. Insonnia e depressione, insieme, possono formare un circolo vizioso debilitante, ma anche essere un’opportunità di diagnosi precoce e intervento mirato.

Prendersi cura del proprio sonno significa anche prendersi cura della propria mente.

Change privacy settings
×