Dal 2026 cambiano le regole sul canone RAI: ecco chi può ottenere l’esenzione, come presentare la domanda e quali sono le novità tra streaming e bolletta elettrica.
Con l’avvicinarsi del 2026, continua a suscitare interesse e interrogativi il tema del canone RAI, la tassa dovuta per la detenzione di apparecchi televisivi in Italia. Dal 2016, il pagamento è stato integrato nella bolletta dell’energia elettrica, ma permangono diverse modalità di versamento e possibilità di esonero, oltre a numerose novità legate alla digitalizzazione e all’evoluzione del mercato televisivo e dei servizi streaming.
Come funziona il canone RAI nel 2026
Tra i soggetti esonerati dal pagamento del canone si annoverano:
- I contribuenti che abbiano compiuto 75 anni e che abbiano un reddito complessivo annuo inferiore agli 8.000 euro, a condizione di non avere conviventi con reddito proprio.
- Coloro che, pur essendo titolari di un’utenza elettrica domestica, non detengono alcun apparecchio televisivo.
- Militari e diplomatici stranieri con particolari status di esenzione.
Per ottenere l’esenzione, è necessario presentare una dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate, la quale può essere inviata online tramite il portale ufficiale, tramite intermediari abilitati come CAF, o per posta raccomandata o PEC. La dichiarazione deve attestare la “non detenzione” di apparecchi TV presso il luogo di residenza.

La finestra temporale per presentare la richiesta di esonero per l’anno 2026 va dal 1° luglio 2025 al 31 gennaio 2026. Se la domanda viene presentata successivamente, l’esonero si applica solo per il secondo semestre dell’anno in corso.
Per gli over 75, l’esenzione si estende all’intero anno se il compimento dell’età avviene entro il 31 gennaio; in caso contrario, l’esenzione è valida solo per la seconda metà dell’anno.
Con l’evoluzione del mercato televisivo, il canone RAI convive oggi con una realtà dominata da servizi di streaming e abbonamenti digitali. Offerte come quelle di TIMVISION, che includono pacchetti combinati con Netflix, DAZN, Disney+, Amazon Prime Video e Infinity+, stanno modificando il modo in cui gli italiani accedono ai contenuti televisivi, pur mantenendo la necessità di rispettare la normativa sul canone.
TIMVISION, ad esempio, propone diverse soluzioni di abbonamento che integrano servizi sportivi, film e serie TV, con la possibilità di fruire dei contenuti su molteplici dispositivi, inclusi smart TV, decoder dedicati e dispositivi mobili. L’azienda offre inoltre una modalità di sottoscrizione flessibile, con piani mensili o annuali, e consente la gestione centralizzata dei vari servizi, anche per gli utenti già abbonati singolarmente.
Questo scenario digitale, tuttavia, non esonera dalla corresponsione del canone RAI, che rimane un tributo legato alla detenzione fisica dell’apparecchio televisivo o di dispositivi assimilabili.