Il Governo sta studiando le misure per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori: tutto quello che cambierà a partire dal 2026.
Negli ultimi anni, molti lavoratori hanno dovuto fare i conti con il repentino calo del loro potere d’acquisto. L’inflazione, infatti, ha fatto aumentare repentinamente i prezzi, mentre la crescita economica contenuta e la stagnazione della produttività hanno mantenuti i salari fermi.
A questo scenario si aggiunge anche la precarietà e i ritardi nei rinnovi contrattuali, che hanno reso difficile per molti nuclei familiari italiani affrontare l’aumento del costo della vita.
Stipendi più alti subito grazie alla flat tax: quanto potresti guadagnare senza muovere un dito
Per affrontare questa situazione, l’Esecutivo sta pensando di varare una serie di misure volte a sostenere i redditi del settore privato. Tra le proposte più importanti spicca la detassazione degli straordinari e delle ore lavorate durante i giorni festivi e le notti, attraverso l’introduzione di una sorta di flat tax, ossia un’imposta sostitutiva più leggera rispetto all’irpef ordinaria.

Lo scopo del Governo è aumentare il netto percepito dai lavoratori, concentrando i benefici sui redditi medio-bassi. La misura prevede limiti all’importo detassato e soglie di reddito, garantendo la sostenibilità finanziaria dell’intervento.
L’Esecutivo, inoltre, sta considerando l’indicizzazione automatica dei salari all’inflazione per i contratti collettivi scaduti da oltre due anni. Questa misura consentirebbe di aggiornare le buste paga ogni anno, a partire da luglio, in base all’andamento dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato, calcolato dall’Istat, proteggendo, quindi, i lavoratori da eventuali ritardi nei rinnovi contrattuali
Un altro strumento allo studio del Governo riguarda gli incentivi alle imprese che rinnovano rapidamente i contratti collettivi. Le aziende che completano il rinnovo entro sei mesi dalla scadenza potrebbero avere agevolazioni fiscali, ad esempio, potrebbero ottenere una riduzione dell’Irpef sugli incrementi salariali o una diminuzione delle imposte.
Lo scopo è stimolare le imprese a garantire a rinnovi puntuali, migliorando la condizione economica dei lavoratori. Se approvate, queste misure sarebbero un intervento significativo a favore delle famiglie e dei dipendenti italiani, poiché il loro lavoro extra diventerebbe più conveniente e i redditi più protetti dall’inflazione.
La sfida resta, però, la copertura finanziaria, tuttavia, il Governo è certo di trovare soluzioni condivise anche con il settore bancario, evitando tensioni sui fondi pubblici e garantendo la fattibilità dell’intervento.
Occorre attendere per comprendere, di fatto, cosa accadrà, ma il Governo ha intenzioni di dare risposte concrete ai cittadini, specie in un momento delicato come quello attuale.