Separazione e divorzio, quanto costano oggi in Italia? Occhio alle spese (e a tutti i documenti)

Quanto può costare oggi separarsi o divorziare in Italia e quali documenti servono per affrontare la procedura senza sorprese.

In Italia, la questione dei costi legati a separazione e divorzio rappresenta un tema complesso e articolato, influenzato dalla tipologia di procedimento adottato e dalle recenti innovazioni normative, come il cosiddetto rito unico. Tenendo conto delle più recenti statistiche Istat del 2023, che registrano 79.875 divorzi, è importante comprendere non solo le differenze tra le varie modalità di separazione e divorzio, ma anche i relativi impatti economici. In Italia, esistono due principali modalità per affrontare la separazione e il divorzio: la separazione e il divorzio consensuale e la separazione e il divorzio giudiziale.

La separazione consensuale implica un accordo tra i coniugi su tutte le questioni fondamentali, quali l’affidamento dei figli, l’uso della casa coniugale, la divisione dei beni e l’assegno di mantenimento. Questa procedura può essere svolta direttamente in Comune, in Tribunale o tramite negoziazione assistita, con costi variabili a seconda della presenza o meno di un avvocato. Il divorzio consensuale segue logiche simili e può essere gestito senza avvocato in Comune, a patto che non vi siano figli minorenni o trasferimenti patrimoniali complessi.

Al contrario, la separazione giudiziale si applica quando non è possibile raggiungere un accordo tra le parti. Tale procedura è più lunga, articolata e costosa, spesso caratterizzata da numerose udienze e dalla necessità di consulenze tecniche d’ufficio (CTU). Il divorzio giudiziale segue la separazione giudiziale e può protrarsi per anni, con costi legali significativamente più elevati.

Quanto costa separarsi e divorziare in Italia?

Una delle domande più frequenti riguarda proprio il costo complessivo di una separazione o di un divorzio. La risposta dipende strettamente dal tipo di procedura scelta. Nel caso più economico, ossia la separazione consensuale in Comune senza avvocato, la spesa si limita ai diritti di segreteria, pari a soli 16 euro. Lo stesso vale per il divorzio consensuale in Comune senza necessità di assistenza legale. Tuttavia, tale opzione è riservata alle coppie senza figli minorenni o non autosufficienti e senza trasferimenti patrimoniali.

Quando è necessario l’intervento di un legale, i costi aumentano sensibilmente. Indicativamente, la separazione consensuale assistita da avvocato può oscillare tra 1.000 e 4.000 euro, mentre il divorzio consensuale con avvocato si aggira tra 1.500 e 3.000 euro. Complessivamente, la somma per entrambe le procedure può arrivare fino a 7.000 euro, tenendo conto delle differenze territoriali e della complessità del caso.

Coppia separata e regole
Coppia separata (Depositphotos foto) – www.impresamia.com

La procedura giudiziale comporta costi decisamente più elevati. La parcella dell’avvocato per la separazione giudiziale può variare tra 1.800 e 4.000 euro, mentre quella per il divorzio giudiziale si attesta tra 4.300 e 15.000 euro, a seconda della complessità della controversia e del numero di consulenti tecnici coinvolti. Questi valori sono indicativi e possono aumentare in presenza di questioni patrimoniali complesse, affidamento dei figli o elevata conflittualità tra le parti.

Rito unico: una novità per risparmiare tempo e denaro

Una delle innovazioni più rilevanti introdotte dalla riforma Cartabia è il rito unico di separazione e divorzio, che consente di presentare una domanda congiunta per entrambe le procedure in un unico atto. Questo strumento permette non solo di ridurre significativamente i tempi burocratici, ma anche di abbattere i costi legali, dato che non è più necessario presentare due istanze separate.

Il rito unico si basa sulla possibilità di ottenere il divorzio anche dopo una separazione parziale, già dalla prima udienza, velocizzando il processo e contenendo le spese complessive. Di conseguenza, la parcella dell’avvocato risulta inferiore rispetto alla somma dei costi per separazione e divorzio trattate separatamente.

Strategie per contenere le spese legali

Affrontare una separazione o un divorzio rappresenta un momento delicato, aggravato spesso dall’incertezza sui costi da sostenere. Per ridurre l’impatto economico, è consigliabile: richiedere preventivi dettagliati a più studi legali specializzati in diritto di famiglia; scegliere, quando possibile, un solo avvocato per entrambe le parti, così da dividere le spese; verificare l’eventuale diritto al gratuito patrocinio a spese dello Stato, riservato a chi ha un reddito limitato; optare per la procedura consensuale, che è più snella e meno costosa rispetto a quella giudiziale.

Infine, è fondamentale non sottovalutare l’importanza di affidarsi a un legale esperto nel settore per evitare errori che potrebbero allungare i tempi e aumentare i costi inutilmente.

Per chi desidera approfondire, sono disponibili numerose risorse online e guide aggiornate che illustrano le procedure, i costi e le novità normative, tra cui il divorzio breve e il divorzio senza avvocato in Comune, opzione comunque molto limitata alle situazioni meno complesse.

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