Cambiano le mete per le vacanze 2025, ma non si tratta solo di moda ed economia, la spiegazione è ben più importante.
Fino a pochi anni fa, Spagna, Grecia e Turchia erano tra le regine incontrastate delle ferie estive europee. Spiagge cristalline, sole garantito e prezzi accessibili le rendevano mete irresistibili. Oggi, però, il fascino di queste località sta perdendo forza, a causa di un nuovo nemico si fa largo tra ombrelloni e creme solari.
Non è un evento improvviso, ma una trasformazione graduale che sta riscrivendo le nostre abitudini estive, così tanto di influenzare anche il mercato. Un dettaglio che di per sé può sembrare scontato, visto che i suoi effetti si riscontrano principalmente durante il periodo estivo, eppure non è così.
Clima: odore di cambiamento nell’aria
Un recente sondaggio, condotto nel Regno Unito dalla compagnia assicurativa InsureandGo, ha svelato una tendenza in forte crescita che finora era stata sottovalutata dagli esperti. Entro il 2029, l’80% dei vacanzieri britannici prevede di abbandonare Grecia, Spagna e Turchia, giudicate ormai non adatte per godersi un soggiorno sereno.

Secondo i dati, la Grecia rischia di perdere il 48% dei turisti inglesi, la Turchia il 45% e la Spagna il 44%, metà del totale. Un fenomeno che inizia a interessare anche i turisti di altre nazionalità, non solo quelli inglesi, che iniziano ad abbandonare le mete storiche.
Il fenomeno ha già un nome, coolcation, ovvero vacanza fresca, per cui invece delle mete tradizionali, gli europei iniziano a guardare verso nord. Islanda, Canada, Svezia, Irlanda e Finlandia sono tra le nuove destinazioni più ambite, proprio per le temperature più miti, ideali per chi cerca relax lontano dall’afa.
A pesare su questo cambio di rotta sono gli effetti sempre più evidenti del cambiamento climatico, le estati degli ultimi anni hanno registrato temperature record. In molte località balneari del Sud Europa, anche se si tratta di zone di mare, il caldo torrido sta diventando insostenibile per molti viaggiatori.
Con picchi spesso superiori ai 40°C, i turisti iniziano a mal sopportare le temperature estreme, anche se tipiche delle zone calde preferite per le vacanze. E il turismo, che rappresenta una fetta importante dell’economia di questi Paesi, rischia così una brutta battuta d’arresto che potrebbe danneggiare l’economia di questi paesi.
Se il trend continuerà, le località del Mediterraneo potrebbero subire un drastico calo nelle presenze in generale, lasciando spazio a nuove mete più settentrionali. Un’inversione di rotta come poche viste finora, per le ferie di agosto i turisti iniziano a scegliere le zone fresche, fuggendo dal caldo.