Nel 2025 partono nuove verifiche del Fisco sui beneficiari del Superbonus: in arrivo migliaia di lettere per chi non ha aggiornato la rendita catastale. Ecco cosa fare per evitare sanzioni.
Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per chi ha usufruito del Superbonus o di altre agevolazioni legate ai lavori edilizi. L’Agenzia delle Entrate, dopo una prima fase di controlli ad aprile, ha avviato una nuova campagna di verifiche per assicurarsi che gli immobili riqualificati abbiano una rendita catastale coerente con gli interventi effettuati. L’obiettivo è chiaro: garantire la correttezza dei dati e prevenire eventuali comportamenti elusivi.
Sono già migliaia i contribuenti che nei prossimi mesi riceveranno la cosiddetta lettera di compliance, una comunicazione ufficiale che invita a regolarizzare la propria posizione o a fornire chiarimenti. Non si tratta di un accertamento fiscale vero e proprio, ma di un passaggio intermedio, utile per evitare sanzioni più gravi in futuro.
Fisco, le lettere del Superbonus: perché arrivano e cosa contengono
Queste comunicazioni si basano su una norma introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, che impone ai proprietari di aggiornare la rendita catastale ogni volta che i lavori apportano modifiche significative al valore dell’immobile. In caso di omissione, l’Agenzia delle Entrate può inviare una lettera preventiva per invitare alla regolarizzazione.
Le nuove lettere, in arrivo da ottobre 2025, saranno circa 12.000 e riguarderanno in particolare gli edifici che hanno beneficiato di bonus edilizi ma che presentano discrepanze tra i lavori dichiarati e il valore catastale attuale. In totale, entro la fine del 2025, saranno spedite circa 15.000 comunicazioni.

Chi le riceve dovrà presentare la dichiarazione di variazione catastale, se dovuta; oppure ornire documentazione che dimostri la correttezza dei dati già comunicati. In sostanza, il Fisco non parte con accuse, ma con un invito alla collaborazione. Una risposta tempestiva e ben documentata può evitare ogni tipo di sanzione.
In tre anni saranno quindi recapitate circa 60.000 comunicazioni a cittadini e imprese coinvolti nei lavori edilizi agevolati. Un numero importante, che riflette la volontà dell’Agenzia di garantire maggiore trasparenza nell’utilizzo dei bonus e una corrispondenza reale tra lavori, valori catastali e crediti d’imposta ceduti.
Ricevere una comunicazione di questo tipo può spaventare, ma è fondamentale affrontarla con lucidità. La prima cosa da fare è non ignorarla: la lettera non è una multa, ma un’occasione per chiarire eventuali irregolarità. Chi ha realmente effettuato lavori che non hanno alterato la categoria o la rendita dell’immobile può semplicemente farlo certificare dal direttore dei lavori. In questo caso, non è necessario alcun aggiornamento catastale.
Diversamente, se i lavori hanno modificato il valore dell’immobile (ad esempio con ampliamenti o miglioramenti strutturali), occorre aggiornare i dati catastali. Farlo spontaneamente consente di evitare sanzioni e dimostrare la piena collaborazione con l’amministrazione finanziaria.