Questa strategia di vigilanza rappresenta una misura di contrasto all’evasione e un’opportunità aggiornare le informazioni catastali.
L’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli fiscali nel corso del 2025, focalizzandosi in modo particolare su chi ha usufruito dei bonus edilizi, compreso il celebre Superbonus 110%.
Questa nuova ondata di verifiche mira a contrastare le irregolarità legate alle agevolazioni fiscali e a garantire la trasparenza e la correttezza nelle dichiarazioni relative agli interventi edilizi.
Blitz fiscali sugli immobili: cosa sta controllando il Fisco
La campagna di controlli riguarda principalmente gli immobili che hanno beneficiato dei vari bonus introdotti negli ultimi anni per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico.
L’attenzione dell’Agenzia delle Entrate non si limita alle spese sostenute, ma si concentra soprattutto sulle eventuali discrepanze tra lo stato reale dell’immobile e le informazioni catastali ufficiali.
In particolare, durante i lavori connessi ai bonus edilizi, si sono spesso verificate modifiche rilevanti riguardanti:
- la distribuzione interna degli spazi abitativi;
- variazioni di volumetria;
- trasformazione di sottotetti in mansarde abitabili;
- spostamenti di pareti interne o creazione di nuove stanze.
Questi interventi, se non regolarmente dichiarati e aggiornati nei registri catastali, alterano la rendita catastale e possono configurare una violazione fiscale. L’Agenzia delle Entrate ha quindi avviato una serie di controlli incrociando i dati catastali con le richieste di detrazioni e le spese documentate per i lavori.
La lettera di compliance: un invito a regolarizzare la posizione
I proprietari degli immobili che presentano incongruenze hanno già iniziato a ricevere la cosiddetta lettera di compliance. Si tratta di una comunicazione formale che non costituisce una sanzione immediata, ma un invito a verificare e correggere eventuali irregolarità. La lettera specifica i dettagli delle differenze riscontrate e indica un termine per mettersi in regola.
Nel dettaglio, il contribuente ha due opzioni principali:
- se l’immobile ha subito modifiche sostanziali, è necessario incaricare un tecnico abilitato (geometra, ingegnere o architetto) per aggiornare la visura catastale e le planimetrie;
- se invece non sono emerse variazioni significative, è possibile fornire documentazione probatoria per dimostrare la correttezza delle informazioni già registrate.

Ignorare la comunicazione può comportare conseguenze molto severe. Oltre alla revoca delle agevolazioni fiscali ottenute, sono previste sanzioni pecuniarie fino al 200% dell’importo non dovuto, oltre al pagamento degli interessi legali maturati.
La regolarizzazione attraverso il ravvedimento operoso
Per limitare l’impatto delle sanzioni, la normativa consente ai contribuenti di avvalersi del cosiddetto ravvedimento operoso, un meccanismo che permette di sanare spontaneamente le irregolarità con sanzioni ridotte. Molti proprietari stanno già adottando questa soluzione per evitare accertamenti più gravosi e costosi.
Questa fase di regolarizzazione è particolarmente importante anche in vista di future operazioni immobiliari, come la vendita o la successione ereditaria, dove la corrispondenza tra stato reale e dati catastali diventa un elemento determinante per evitare contenziosi o complicazioni legali.
L’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate si inserisce in un contesto di crescente digitalizzazione e integrazione delle banche dati catastali e fiscali, che rende più efficaci e tempestivi i controlli sulle agevolazioni fiscali, garantendo una maggiore equità contributiva.