Quante Ferie si Maturano in un Mese? – Disciplina & Funzione

Introduzione

Le ferie sono ore o giorni lavorativi durante i quali il dipendente può assentarsi dal lavoro mantenendo la propria retribuzione. costituiscono un diritto per ogni lavoratore e ogni dipendente infatti ha il diritto e l’obbligo a usufruirne durante l’anno. Alla domanda di quante ferie si maturano in un mese? La risposta è: Dipende dal contratto collettivo nazionale.

La legge infatti stabilisce un minimo di 26 giorni di ferie ma ogni contratto collettivo nazionale può derogare in favore del dipendente. Quindi dopo aver analizzato la disciplina generale bisognerà analizzare caso per caso per capire quanti giorni spettano al dipendente. Ricordiamo che le ferie hanno una funzione di tutela del benessere del dipendente per questo sono tutelate dalla legge.

La funzione delle ferie

Nel corso degli anni si è pensato sempre di più a tutelare il dipendente e mantenere al meglio le sue condizioni di salute. Il lavoro continuo e senza sosta infatti può causare gravi danni sia fisici che mentali e qui entra in gioco la funzione delle ferie. Solo agli inizi del 900 si è iniziato a parlare del tema ferie, sotto il fascismo, ma le ferie retribuite per come sono intese adesso sono state introdotte con la costituzione nel 1948. L’Italia però non è stato il primo paese ad introdurre questa misura per la tutela del lavoratore, Francia e Inghilterra l’hanno preceduta di qualche anno.

Quindi deduciamo che la funzione delle ferie è quella di tutelare il benessere psico fisico del lavoratore. Per questo motivo la legge oltre a prevedere 4 settimane come minimo di ferie, prevede che due settimane devono essere fruite in modo continuo nell’anno di maturazione. Le due settimane consecutive consentono al dipendente di recuperare le energie mentre le restanti due settimane devono essere fruite entro i 18 mesi successivi. L’unico modo per derogare le 4 settimane è in meglio e mai in peggio per il dipendente e alcuni contratti collettivi prevedono infatti anche 32 giorni all’anno.

Purtroppo, nei decenni passati, questo diritto del lavoratore non era rispettato dal datore di lavoro: Spesso facevano risultare in ferie i lavoratori ma effettivamente questi non smettevano mai di lavorare. Per fortuna i controlli da parte dell’ispettorato nazionale del lavoro sono sempre più importanti a riguardo, con grosse multe ai datori di lavoro che non rispettano l’obbligo.

Quante ferie si maturano in un mese?

Capire quante ferie si maturano in un mese e come, è fondamentale per i dipendenti, per i datori di lavoro e per i responsabili delle risorse umane. Abbiamo visto che il numero di ferie varia in base ai singoli contratti collettivi nazionali, quindi ogni lavoratore avrà una diversa quantità di ferie maturate. Per capire quante ferie si maturano in un mese faremo il calcolo prendendo come esempio un lavoratore che matura 30 giorni di ferie in un anno.

Supponendo che il contratto di lavoro sia iniziato il primo gennaio, basterà dividere il numero di ferie annuali per il numero di mesi dell’anno. Non occorrerà fare altro che dividere 30 (ferie annuali) per 12 (mensilità annuali) e il lavoratore saprà quante ferie si maturano in un mese, in questo caso 2,5 giorni. Inoltre, va aggiunto che per maturare questo rateo mensile di ferie bisogna lavorare almeno 15 giorni in un mese.

Quante ferie si maturano in un mese – Quando il lavoratore matura le ferie?

La regola vista sopra di quante ferie si maturano in un mese non è sempre valida. Per maturare i giorni di ferie, infatti, il lavoratore deve effettivamente svolgere attività lavorativa o al massimo essere in congedo retribuito. Ci sono appunto dei casi in cui il lavoratore non matura giorni di ferie pur avendo un contratto lavorativo in corso e sono i seguenti:

  • Congedo parentale
  • Congedo per figlio ammalato
  • Durante il periodo di svolgimento di carica pubblica
  • Sciopero
  • Servizio militare
  • Cassa integrazione a zero ore
  • Malattia o infortunio superato il periodo di comporto (numero di giorni massimi stabiliti dal contratto collettivo nazionale)

Discorso diverso vale per i permessi retribuiti, in quel caso le ferie maturano ugualmente, riportiamo di seguito alcuni esempi:

  • Maternità
  • Congedo per matrimonio
  • Malattia o infortunio durante il periodo di comporto (numero di giorni massimi stabiliti dal contratto collettivo nazionale)
  • Permessi quando si è chiamati per compiere attività presso il seggio elettorale

Talvolta può capitare che il lavoratore non abbia maturato abbastanza ferie. Ma può essere spinto dal datore di lavoro ad usufruirne lo stesso in un determinato periodo. In questo caso il dipendente dovrà recuperare le ferie godute lavorando nei mesi successivi.

Quante ferie si maturano in un mese – Dove controllare le proprie ferie?

Spesso il dipendente si pone la domanda di quante ferie ha ancora a disposizione, confondendosi cercando di fare il calcolo tra quelle godute e le restanti. In questo caso ci viene in aiuto la busta paga, all’interno infatti sono segnati tutti gli elementi della retribuzione e le indennità spettanti, comprese le ferie. Nella sezione centrale della busta paga chiamata “corpo” possiamo trovare la sezione “ferie”. All’interno è indicato il monte ore di ferie maturate, ferie godute, ferie residue e residue relative all’anno precedente. Le ferie possono essere inserite in due diversi modi all’interno della busta paga:

  1. Per intero all’inizio dell’anno (in questo caso il lavoratore nella prima busta paga vedrà accreditate il numero complessivo di ferie annuali).
  2. Gradualmente, mese per mese (In questo caso ogni mese nella nuova busta paga, il lavoratore vedrà il numero di ferie da lui maturate).

È possibile monetizzare le ferie?

Abbiamo visto come le ferie oltre ad essere un diritto sono anche un obbligo per il lavoratore, la costituzione lo impone per il mantenimento del benessere psico fisico. Tuttavia, esiste anche un’altra possibilità ovvero quella di trasformare le ferie non godute in denaro, ma solo in specifici casi. Premettendo che a differenza dei lavoratori autonomi, i lavoratori dipendenti godono di meno flessibilità riguardo il godimento delle ferie. Infatti, è il datore di lavoro a decidere quando è possibile per il dipendente accedere alle ferie anche se obbligato a tener conto delle preferenze e necessità del lavoratore. Spesso, infatti, l’azienda concentra le ferie del dipendente nei periodi estivi o natalizi, quando gli stabilimenti lavorativi sono chiusi. Vista l’importante funzione delle ferie, diritto e obbligo per il lavoratore, la monetizzazione di queste non è prevista dalla normativa italiana se non in caso di risoluzione del contratto:

  1. Nei contratti a tempo determinato inferiori ad un anno, il dipendente può scegliere di non usufruire delle ferie e avere un’indennità sostitutiva in denaro a fine contratto.
  2. Nei contratti a tempo indeterminato, qualora una delle parti receda, è prevista la monetizzazione delle ferie non godute per il dipendente.

Esiste un ulteriore caso in cui è prevista la possibilità di trasformare le ferie in danaro. Quando il dipendente ha un numero più alto di ferie stabilito dal contratto collettivo nazionale rispetto alle 4 settimane previste dalla legge. In questo caso il lavoratore potrà scegliere di trasformare i giorni di ferie eccedenti il numero minimo di giorni previsti dalla legge in denaro.

Il datore di lavoro può mettere in ferie forzate il dipendente?

Spesso sentiamo parlare di lavoratori che sono stati messi in ferie forzate dal proprio datore di lavoro. Questo capita per svariati fattori:

  • Voler smaltire le ferie arretrate del dipendente
  • Evitare il pagamento delle ferie residue in vista di fine contratto
  • Chiusura dei centri produttivi aziendali

Il comportamento dei datori di lavoro nei primi due punti è stato ritenuto illegittimo. Perché se è vero che è il datore a decidere le ferie è anche vero che deve sempre tener conto dei bisogni e preferenze del lavoratore. Questi comportamenti sono aggravati nel caso in cui la comunicazione delle ferie sia fatta con poco anticipo o le ferie siano date in modo frammentato. In questo modo il lavoratore non può organizzarsi e le ferie perdono quella funzione di tutela del benessere, provocando così un mancato rispetto del suo diritto previsto dalla legge.

Diverso è il caso della chiusura degli stabilimenti aziendali, a quel punto con le attività sospese i dipendenti vengono messi in ferie forzate. Per evitare malcontenti in questo caso la soluzione è comunicare la chiusura in anticipo, permettendo ai dipendenti di organizzarsi al meglio secondo le proprie esigenze.

Conclusioni

Abbiamo visto come non esiste una regola generale per conoscere quante ferie si maturano in un mese ma è necessario conoscere le particolarità di ogni rapporto di lavoro.

Gli strumenti da tenere a mente quando si vuole fare questo calcolo sono quindi la normativa italiana ma soprattutto il proprio contratto collettivo nazionale. È il contratto collettivo di riferimento, infatti, a definire le particolarità di ogni rapporto di lavoro.

Ulteriore strumento da controllare sempre nella sezione apposita è la propria busta paga. Nella sezione delle ferie, infatti, potremo monitorare le ferie maturate, quelle godute e quelle residue dell’anno in corso e dei precedenti.