Ti basta fare questa domanda, e preparare questi documenti, per richiedere all’INPS la pensione già a 62 anni.
Il Governo di Giorgia Meloni, al rientro dei lavori a settembre, inizierà a lavorare su un’altra grande riforma promessa agli elettori, quella sulle pensioni. Ma la strada è in salita, anche per le divisioni all’interno della stessa Maggioranza: la Lega di Matteo Salvini non ha abbandonato la volontà di superare la Legge Fornero e l’innalzamento dell’età pensionabile dall’inizio della Legislatura non ha fatto altro che acuire le divergenze.
In questo contesto, si fa strada una nuova ipotesi che possa accontentare tutti, ovvero la Quota 41 flessibile. In realtà, più che di una riforma sarebbe il caso di parlare di un’aggiunta all’attuale sistema, non molto diverso da quanto accaduto per Quota 103, Opzione Donna o Ape Sociale.
Quota 41 flessibile: come funziona e a chi conviene
Secondo il progetto del Governo, la Quota 41 flessibile partirebbe dal 2026 ma i lavoratori che vorranno aderire dovranno aver maturato i requisiti entro il 31 dicembre di quest’anno. Ma quali sono i requisiti? Saranno necessari 41 anni contributivi, in primis, e poi aver compiuto i 62 anni di età. Si può notare la similitudine con la Quota 103 – che scadrà quest’anno – ma la differenza sul calcolo della riduzione prevista per chi sceglie di anticipare la pensione è notevole.
Ci sarà una penalizzazione sull’assegno di coloro che decideranno di uscire dal lavoro a 62 anni ma se per la Quota 103 si applica il ricalcolo sul contributivo (che può anche raggiungere, in casi estremi, il 15%), con Quota 41 ci sarebbe una penalizzazione fissa del 2% per ogni anno di anticipo rispetto all’uscita “naturale” dei 67 anni.

Questo significa che, chi aderirà alla Quota 41 flessibile per il primo anno disponibile, ovvero 62 anni, perderà il 2% ogni anno per 5 anni, ovvero il 10%. Va ricordato, inoltre, che sarà escluso da qualsiasi penalizzazione chi ha un reddito da lavoro, ovvero maturato prima di andare in pensione, inferiore a 35mila euro all’anno. Anche se Quota 41 non rappresenta quanto promesso in campagna elettorale dal centro-destra, rappresenta un’inversione di tendenza dell’Esecutivo sul tema della flessibilità.
Infatti, le categorie che possono ottenere, oggi. gli anticipi pensionistici come Quota 103, Opzione Donna o Ape Sociale, sono sempre più ristrette. Dietro la decisione, l’obiettivo di abbassare i costi del sistema pensionistico (e raggiungere il picco delle spese per poi riscendere) entro il 2027. Ma la Quota 41, invece, aprirebbe il discorso costi: sarebbe infatti impossibile, viste le prime stime, rispettare il piano per il 2027 e non è ancora ben chiaro da dove potrebbero arrivare le coperture.