Una novità che sta facendo discutere riguarda l’introduzione di una nuova commissione applicata da Poste Italiane.
La decisione, ufficializzata nelle ultime ore, ha scatenato un acceso dibattito, soprattutto considerando il contesto economico attuale in cui molte famiglie italiane sono già sotto pressione a causa dell’inflazione e del costo della vita in aumento.
La nuova commissione di Poste Italiane sui prelievi: cosa cambia
Da questa notte, chiunque effettui un prelievo presso un ufficio postale utilizzando una carta bancaria che non sia di Poste Italiane sarà tenuto a pagare una commissione variabile, che può arrivare fino a 2 euro per ogni operazione.

Questa misura, definita da molti come una sorta di “tassa di benvenuto” sui conti correnti, non è propriamente una nuova tassa statale, ma rappresenta un costo aggiuntivo che incide direttamente sulle spese degli utenti.
Il meccanismo è semplice: ogni volta che un cliente utilizza una carta di un altro istituto bancario per prelevare contanti da uno sportello postale, deve sostenere una commissione. Se i prelievi si ripetono nel corso del mese, il costo complessivo può diventare significativo.
Per esempio, 5 prelievi mensili potrebbero tradursi in una spesa extra di 10 euro, pari a 120 euro all’anno. Una cifra non trascurabile, soprattutto per chi si trova già a dover fare i conti con bilanci familiari in difficoltà.
L’annuncio di questa commissione arriva in un momento particolarmente delicato per l’economia domestica delle famiglie italiane. Il Paese continua a scontare le conseguenze di una crisi economica che ha fatto lievitare i prezzi di beni essenziali come carburante, generi alimentari e utenze.
Parallelamente, gli stipendi restano sostanzialmente fermi, erodendo progressivamente il potere d’acquisto delle famiglie. In questo scenario, l’introduzione di una spesa aggiuntiva legata a operazioni bancarie di routine rappresenta un ulteriore freno alla gestione del bilancio domestico.
Molti cittadini percepiscono questa misura come un’aggravante fiscale, in un momento in cui la pressione tributaria in Italia è già tra le più alte d’Europa. Le associazioni dei consumatori hanno espresso preoccupazione, sottolineando come questa novità rischi di penalizzare soprattutto chi ha meno possibilità di accedere a servizi bancari digitali o che preferisce operare ancora con il contante per motivi di sicurezza o abitudine.
Dietro la decisione di Poste Italiane c’è la volontà di contenere i costi di gestione degli sportelli e di adeguarsi a un mercato bancario sempre più competitivo e orientato alla digitalizzazione.