POS obbligatorio per tutti i commercianti? Cosa ci aspetta nei prossimi mesi

Obbligo del POS in Italia: cosa cosa cambia e cosa bisogna sapere per il futuro.

In Italia, l’obbligo di accettare pagamenti elettronici ha ormai assunto un ruolo nevralgico nella legislazione delle attività commerciali e professionali. Non è più un’operazione per il cliente, ma un obbligo che vige in capo al commerciante.

L’intento è incentivare la trasparenza e la chiarezza nelle transazioni e combattere l’evasione fiscale. Con le ultime novità legislative, per gli esercenti è dunque importantissimo aggiornarsi per evitare l’applicazione di sanzioni e per godere di nuove ed eventuali agevolazioni.

POS obbligatorio per tutti?

L’obbligo di avere un POS non è nato da un giorno all’altro. La legge si è evoluta nel tempo, partendo da un’applicazione limitata da alcune categorie, sino all’estensione dell’obbligo per tutti, indipendentemente dal fatturato annuale.

Possono rifiutare il pagamento con il POS?
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A partire dal 2022, infatti, qualsiasi esercente è tenuto a garantire la possibilità di pagamento elettronico. Questa evoluzione ha lo scopo di rendere i flussi di denaro tracciabili, introducendo una cultura del pagamento digitale che si confà perfettamente ai nuovi standard europei.

A partire dal 30 giugno 2024 la legge è diventata più stringente, infatti, ogni esercente, professionista o impresa deve accettare pagamenti tramite carte, bancomat o app, e senza imporre soglie minime di spesa. Le esenzioni esistono, ma sono limitate.

Ad esempio, possono essere esclusi alcuni venditori ambulanti o microimprese con ricavi annui particolarmente bassi. Tuttavia, per gran parte degli operatori economici, l’obbligo è in vigore.

Non rispettare l’obbligo di pagamento digitale può comportare l’applicazione di sanzioni, anche pesanti. In caso di diniego di un pagamento elettronico, la sanzione è pari a €30, più il 4% dell’importo della transazione indicata. Se il comportamento si ripete, si può incorrere in ulteriori sanzioni da parte delle autorità fiscali, attraverso previ accertamenti.

Avere un POS comporta alcune spese, tra cui commissioni per transazioni, eventuali canoni mensili, costi di noleggio e gestione. Per questo, è sempre consigliabile valutare attentamente le offerte sul mercato, privilegiando soluzioni flessibili e trasparenti.

Per favorire la diffusione del POS sono stati introdotti anche alcuni incentivi, tra i principali c’è il credito d’imposta al 30% sulle spese sostenute per l’acquisto o il noleggio del terminale.

Alcuni istituti bancari e comuni offrono, inoltre, condizioni agevolate, sconti sulle commissioni o supporti economici per le piccole imprese che si dotano per la prima volta del sistema di pagamento elettronico.

Adeguarsi all’obbligo del POS non è soltanto un obbligo legale, ma un passo verso la modernizzazione del modo di fare impresa. In un contesto economico sempre più digitale, ignorare questo cambiamento non è più concesso, meglio dunque prepararsi in tempo e trasformare l’obbligo in un’opportunità di crescita.

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