Pensione (super) anticipata a soli 59 anni: ecco come accedere, basta un solo requisito

Si apre una nuova frontiera per il pensionamento anticipato, con una misura che consente di andare in pensione già a 59 anni.

Questa possibilità nasce come riconoscimento significativo per le donne impegnate nell’assistenza di familiari con disabilità grave, un ruolo spesso gravoso e poco valorizzato dal sistema previdenziale italiano. La novità richiede però particolare attenzione alle scadenze e alla documentazione, per evitare di perdere il diritto alla pensione anticipata.

La misura è destinata esclusivamente a lavoratrici che assistono un familiare convivente con disabilità grave, riconosciuta ai sensi della legge 104/1992. Per poter usufruire di questa opzione di pensionamento anticipato, le interessate devono soddisfare alcuni requisiti chiave:

  • Aver fornito assistenza continuativa per almeno sei mesi a un familiare convivente con disabilità grave o non autosufficienza, con certificazione valida secondo la normativa vigente.
  • Avere almeno due figli.
  • Aver maturato un minimo di 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024.

Un elemento imprescindibile riguarda la convivenza effettiva e documentabile con il familiare assistito. La lavoratrice e la persona con disabilità devono risiedere nello stesso stabile e avere la stessa residenza anagrafica. Non è necessario condividere lo stesso appartamento, ma la convivenza deve risultare reale e comprovabile tramite documentazione ufficiale.

Per usufruire di questa opportunità, le lavoratrici devono presentare domanda all’INPS entro il 30 maggio 2025, termine perentorio che non ammette proroghe. La mancata presentazione entro tale data comporta la perdita del diritto alla pensione anticipata per l’anno in corso.

Modalità di presentazione della domanda e documentazione necessaria

La domanda può essere inoltrata tramite i canali tradizionali messi a disposizione dall’INPS: il portale online, i patronati o i servizi di assistenza dedicati. È altamente consigliato preparare con anticipo tutta la documentazione richiesta, che include:

  • Certificazioni mediche valide che attestino la disabilità grave del familiare secondo la legge 104/1992.
  • Documenti che comprovino la convivenza e il rapporto di assistenza continuativa.
  • Documentazione integrale della carriera contributiva, che dimostri il raggiungimento degli anni minimi richiesti.

Inoltre, è fondamentale verificare con attenzione i requisiti contributivi, accertarsi della regolare certificazione dello stato di disabilità e dimostrare la convivenza anagrafica. L’INPS ha ribadito l’importanza di rispettare le scadenze per evitare la perdita del diritto a questa forma di pensionamento anticipato.

La misura rappresenta un passo avanti nel riconoscimento del ruolo delle assistenti familiari, prevalentemente donne, che si dedicano quotidianamente alla cura di familiari con disabilità grave. Questo impegno, spesso caratterizzato da elevato carico emotivo e fisico, è finalmente valorizzato dal sistema previdenziale attraverso la possibilità di andare in pensione in anticipo, a fronte di un solo requisito specifico: l’attività di assistenza continuativa certificata.

Il Presidente dell’INPS ha sottolineato recentemente come questo intervento costituisca un cambio di passo nella tutela dei lavoratori e nello specifico nella valorizzazione di coloro che svolgono un ruolo fondamentale nella società, ma che fino ad oggi hanno avuto limitate tutele previdenziali.

La normativa e i termini da non dimenticare

La legge 104/1992 resta il riferimento normativo centrale per la certificazione della disabilità grave, condizione imprescindibile per accedere alla pensione anticipata a 59 anni. La scadenza del 30 maggio 2025 per la presentazione della domanda è stata confermata anche dagli ultimi aggiornamenti INPS, che hanno diffuso circolari e comunicazioni ufficiali per informare le potenziali beneficiarie.

Le lavoratrici interessate sono invitate a consultare il portale INPS e a rivolgersi ai patronati per un’assistenza qualificata nella preparazione della domanda e della documentazione, al fine di evitare errori che potrebbero compromettere l’accesso al beneficio.

Questa misura si inserisce nel quadro più ampio delle riforme previdenziali che mirano a bilanciare le esigenze di tutela sociale con la sostenibilità del sistema pensionistico, offrendo soluzioni dedicate a categorie specifiche di lavoratori con particolari condizioni di vita e di lavoro.

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