Pensione, perché per tanti non è arrivato il rimborso 730: cosa devi controllare subito

Per evitare ritardi è essenziale presentare il modello 730 con sufficiente anticipo rispetto alla scadenza del 30 giugno.

Per molti pensionati italiani, l’attesa del rimborso 730 per l’anno d’imposta 2024 si è rivelata più lunga del previsto, con numerosi casi di mancato accredito nella busta paga di agosto 2025.

Il ritardo nei pagamenti ha generato dubbi e richieste di chiarimento, soprattutto da parte di chi aveva indicato l’INPS come sostituto d’imposta nella propria dichiarazione. Ecco cosa è necessario sapere per verificare la propria situazione e comprendere le ragioni di questa attesa.

Tempi e modalità del rimborso 730 per i pensionati con sostituto d’imposta

Chi ha presentato il modello 730/2025 entro i primi mesi dell’anno fiscale, in particolare tra maggio e giugno, ha buone probabilità di ricevere il rimborso direttamente nel cedolino della pensione di agosto 2025. Questo perché l’Agenzia delle Entrate ha potuto trasmettere il risultato della liquidazione all’INPS entro il 30 giugno 2025, consentendo all’istituto di effettuare il conguaglio entro quella scadenza.

Tuttavia, non tutti i pensionati rientrano in questa finestra temporale. Coloro che hanno presentato la dichiarazione oltre questo periodo vedranno slittare l’erogazione del rimborso ai mesi successivi, con accrediti programmati a settembre o ottobre.

Lo stesso discorso vale per chi, invece di avere un credito, deve versare un debito risultante dal modello 730: la trattenuta avverrà secondo le stesse tempistiche, rispettando la data di trasmissione delle informazioni all’INPS.

Situazione diversa per chi non indica un sostituto d’imposta

Nel caso in cui il pensionato abbia compilato il 730 senza indicare un sostituto d’imposta, la gestione del debito o del credito si complica. In particolare, il contribuente dovrà autonomamente provvedere al pagamento delle somme dovute tramite il Modello F24, rispettando le seguenti scadenze ordinarie:

  • saldo 2024 e primo acconto 2025 entro il 30 giugno 2025 (con possibilità di pagamento entro il 30 luglio 2025 con maggiorazione dello 0,40%);
  • secondo o unico acconto 2025 entro il 30 novembre 2025 (o il 1° dicembre se il 30 novembre cade di domenica).
Cosa si può fare – impresamia.com

Per chi dovesse mancare queste scadenze è prevista la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare la posizione con sanzioni ridotte.

Per quanto riguarda i pensionati a credito senza sostituto d’imposta, il rimborso non avverrà tramite pensione ma direttamente dall’Agenzia delle Entrate, con accredito su conto corrente bancario tramite IBAN comunicato o, in assenza di IBAN, con assegno vidimato. I tempi di erogazione in questo caso sono generalmente più lunghi rispetto a chi ha indicato l’INPS come sostituto.

Come verificare lo stato del rimborso e i passaggi da controllare

Se il pensionato non ha ricevuto il rimborso in busta paga ad agosto 2025, è consigliabile verificare innanzitutto la data di presentazione del modello 730. Se la dichiarazione è stata consegnata dopo il 30 giugno 2025, è probabile che il rimborso venga accreditato nel cedolino pensione di settembre o ottobre.

Inoltre, è fondamentale controllare che l’INPS sia stato correttamente indicato come sostituto d’imposta e che non vi siano errori nei dati comunicati all’Agenzia delle Entrate. La mancata o errata indicazione del sostituto impone procedure diverse e tempistiche più lunghe.

Alcuni pensionati hanno segnalato di aver sempre ricevuto il rimborso ad agosto negli anni precedenti, ma quest’anno l’erogazione è slittata. Questo fenomeno dipende esclusivamente dalla tempistica di trasmissione dei dati e non da cambiamenti normativi o da problematiche tecniche dell’INPS o dell’Agenzia Entrate.

Change privacy settings
×