Il tema delle pensioni errate e degli arretrati non pagati torna a far parlare di sé. Come poter riavere le somme che spettano di diritto
Numerosi pensionati hanno visto l’importo della loro pensione calcolato erroneamente dall’INPS, a causa di errori nei conteggi o nel riconoscimento di alcuni diritti. A questo proposito, sono stati diversi i sindacati che hanno lanciato campagne di sensibilizzazione per invitare gli iscritti a chiedere un ricalcolo della pensione e a verificare l’importo effettivo spettante.
Oggi, la cronaca ci porta a un caso positivo che ha visto due pensionati toscani ottenere un risarcimento consistente grazie all’intervento del patronato Inca della CGIL. Si tratta di situazioni diverse, ma entrambe hanno in comune il fatto che i pensionati percepivano un importo inferiore a quello dovuto. In totale, grazie a un semplice ricalcolo, i due pensionati sono riusciti a recuperare oltre 115.000 euro.
Il primo protagonista di questa storia è un commerciante, nato nel 1954, che ha visto la sua pensione errata a causa del mancato riscatto del servizio militare obbligatorio, che può essere trasformato in anzianità contributiva utile per il calcolo della pensione.
Il ricalcolo della pensione, che sarebbe dovuta maturare al compimento dei 67 anni, ha permesso il riconoscimento di 56.000 euro di arretrati, oltre alla rettifica dell’importo mensile, che ora corrisponde a quanto effettivamente spettante.
Il secondo caso riguarda un invalido che, inizialmente, non sapeva di avere diritto alla pensione di reversibilità per entrambi i genitori deceduti. Il suo amministratore di sostegno aveva già presentato una domanda di reversibilità per il genitore scomparso pochi mesi prima, ma durante l’istruttoria è emerso che, essendo invalido e a carico del genitore, aveva diritto anche alla reversibilità dell’altro genitore, scomparso in precedenza.
Secondo la normativa vigente, infatti, i disabili a carico di un genitore hanno diritto a ricevere la pensione di reversibilità in caso di decesso del genitore stesso. Grazie a questa revisione, il pensionato ha ottenuto 60.000 euro di arretrati.
Le richieste di ricalcolo: come ottenere il recupero degli arretrati
I casi raccontati in Toscana sono solo alcuni degli esempi che si verificano in tutta Italia, dove molti pensionati hanno ottenuto somme che ritenevano perdute o di cui ignoravano addirittura il diritto. Gli errori nell’erogazione delle pensioni possono derivare da molteplici fattori: dal mancato riconoscimento di contributi versati, all’assenza di maggiorazioni sociali, fino a problemi legati alla corretta applicazione delle normative familiari.

Pensionati che sospettano di percepire un importo inferiore a quanto dovuto possono richiedere una domanda di ricostituzione della pensione, che permette di ricalcolare la prestazione in essere. Tra le ragioni che possono motivare questa richiesta ci sono motivi reddituali: come la mancanza di maggiorazioni sociali, integrazioni o altri benefici previsti dalla legge; motivi contributivi: nel caso in cui non siano stati correttamente conteggiati tutti i contributi versati; motivi familiari: quando il diritto alla pensione avrebbe dovuto includere anche l’assegno per il nucleo familiare o altre prestazioni simili.
Grazie a queste azioni, è possibile recuperare importi non pagati per anni, anche a causa di errori amministrativi, e ricevere quanto effettivamente spettante. I patronati come l’Inca della CGIL offrono un supporto prezioso in questo processo, permettendo a molti pensionati di ottenere ciò che era loro dovuto.