I presupposti per il diritto alla pensione di reversibilità. Chi ne beneficia, chi rischia di non prenderla.
La pensione di reversibilità è una prestazione erogata dall’INPS ai familiari superstiti di un assicurato deceduto che abbia maturato il diritto a una pensione o che fosse già pensionato. I beneficiari principali sono il coniuge, i figli minorenni o maggiorenni inabili, oltre ad altri familiari a carico in casi particolari. Il requisito fondamentale è che il decesso sia avvenuto nel rispetto delle condizioni previste dalla legge.
Negli ultimi anni, il quadro normativo si è evoluto con l’introduzione di nuovi criteri che riguardano, ad esempio, la convivenza, la nuova unione civile o matrimoniale del beneficiario e la situazione reddituale. Questi fattori possono incidere sull’erogazione o la sospensione della pensione di reversibilità.
Quando la pensione di reversibilità può essere revocata o sospesa
Un elemento di rilievo riguarda il venir meno del diritto in caso di nuovo matrimonio o unione civile del superstite. In questi casi, la pensione di reversibilità viene generalmente sospesa o revocata, a meno che il nuovo legame non venga sciolto o annullato. Questa misura punta a evitare duplicazioni di sostegno economico.
Inoltre, la convivenza more uxorio con un nuovo partner può, a seconda dei casi e delle verifiche effettuate dall’INPS, determinare la sospensione della prestazione. È importante sottolineare che la normativa richiede una comunicazione tempestiva di tali cambiamenti, pena la richiesta di restituzione delle somme percepite indebitamente.
Un altro caso rilevante riguarda la situazione reddituale del beneficiario. Se il superstite supera determinate soglie di reddito, la pensione può essere ridotta o addirittura cessare. Questi limiti sono stati aggiornati negli ultimi mesi per adeguarsi al contesto economico attuale e alle politiche di welfare.

Nel corso del 2025, sono state approvate alcune modifiche normative che hanno rafforzato i controlli sull’erogazione della pensione di reversibilità, al fine di contrastare l’abuso e garantire un uso più equo delle risorse pubbliche. L’INPS ha inoltre intensificato le attività di monitoraggio, utilizzando strumenti informatici avanzati per incrociare i dati sui redditi e le situazioni familiari.
Queste novità hanno suscitato discussioni nel mondo sindacale e tra le associazioni di pensionati, che chiedono maggiore attenzione alle situazioni di difficoltà sociale e un equilibrio tra rigore e tutela dei diritti.
La conoscenza dettagliata delle regole che disciplinano la sospensione o la revoca della pensione di reversibilità è quindi essenziale per i potenziali beneficiari. Si consiglia di consultare regolarmente le informazioni ufficiali dell’INPS e, in caso di dubbi, di rivolgersi a un consulente previdenziale o a un patronato per una verifica personalizzata.