La possibilità di andare in pensione anticipata rappresenta un tema di grande interesse per molti lavoratori italiani.
Fino al 2026, le norme vigenti delineano chiaramente quali sono i requisiti necessari per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, senza lasciare spazio a facili illusioni ma offrendo strumenti concreti per pianificare il proprio futuro previdenziale.
La pensione anticipata permette di terminare l’attività lavorativa prima del raggiungimento dell’età di vecchiaia, fissata a 67 anni, a condizione che si maturino specifici requisiti contributivi. Attualmente, per accedere a questa forma di pensionamento i lavoratori devono aver accumulato un minimo di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Non è prevista un’età anagrafica minima; ciò significa che, una volta raggiunti gli anni contributivi richiesti, è possibile presentare domanda in qualsiasi momento.
Va precisato che, per tutti gli iscritti alla Gestione esclusiva dell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), la decorrenza del trattamento pensionistico prevede una finestra temporale che varia da 3 a 9 mesi a seconda dell’anno in cui si è maturato il requisito, come stabilito dalla legge di bilancio 2024. Per esempio, entro il 31 dicembre 2026 la finestra è di cinque mesi.
Inoltre, per coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996, e che rientrano nel sistema contributivo, oltre al requisito contributivo è necessario aver compiuto almeno 64 anni di età (requisito soggetto ad adeguamento in base alla speranza di vita dal 2027) e avere almeno 20 anni di contribuzione effettiva.
È fondamentale controllare costantemente la propria posizione contributiva, tramite il portale MyINPS o attraverso i patronati, per verificare eventuali lacune contributive e valutare la convenienza del riscatto di laurea o dei versamenti volontari.
Opzioni e strumenti per anticipare la pensione
Non tutti possono raggiungere facilmente i requisiti per la pensione anticipata “standard”, ma esistono strumenti e agevolazioni che offrono alternative per uscire dal lavoro prima:
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Opzione Donna: riservata alle lavoratrici con almeno 35 anni di contributi e 61 anni di età, che scelgano un calcolo interamente contributivo dell’assegno, con una conseguente riduzione dell’importo pensionistico.
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APE Sociale: un’indennità economica a carico dello Stato, erogata dall’INPS e rivolta a lavoratori in condizioni di disagio quali disoccupati, caregiver, invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, e lavoratori che svolgono attività gravose. Dal 1° gennaio 2024 il requisito anagrafico è salito a 63 anni e 5 mesi, mentre l’anzianità contributiva richiesta è di almeno 30 anni (ridotti a 32 o 36 anni per specifiche categorie di lavoratori gravosi).
L’APE Sociale è una prestazione sperimentale prorogata fino al 31 dicembre 2025, che viene corrisposta mensilmente fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia o per una pensione anticipata diretta. L’importo massimo mensile è pari a 1.500 euro lordi e, durante il godimento dell’indennità, non è prevista contribuzione figurativa.
Per accedere all’APE Sociale è necessario presentare una doppia domanda: una prima per la certificazione del possesso dei requisiti e una seconda per la richiesta della prestazione vera e propria, entro precise scadenze fissate ogni anno.
- Riscatto di laurea: permette di trasformare gli anni di studio universitario in contributi utili per raggiungere più rapidamente la soglia richiesta per la pensione anticipata. È importante che tutte le rate del riscatto siano pagate entro la data di decorrenza della pensione per usufruire pienamente del beneficio.

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Per chi desidera pianificare un’uscita anticipata dal lavoro, è essenziale agire con anticipo. La verifica regolare della propria posizione contributiva è un primo passo imprescindibile, così come la valutazione di eventuali buchi contributivi e delle possibilità di riscatto o versamenti volontari. Inoltre, la conoscenza delle scadenze per la presentazione della domanda e la preparazione della documentazione necessaria possono fare la differenza per evitare ritardi o penalizzazioni.
È altresì importante valutare l’opportunità di una pensione integrativa per garantire un assegno più adeguato alle proprie esigenze, soprattutto se si sceglie una delle forme di pensionamento anticipato che comportano una riduzione dell’importo.
Infine, chi rientra nelle categorie di lavoratori gravosi deve prestare attenzione ai periodi di attività svolti negli ultimi anni, in quanto questi incidono sui requisiti di anzianità contributiva necessari per l’accesso all’APE Sociale.
Rimanere aggiornati sulle modifiche legislative e utilizzare i servizi online dell’INPS per simulare le date di maturazione dei requisiti sono strategie indispensabili per affrontare con serenità la fase di pensionamento anticipato prevista dalle norme vigenti fino al 2026.