Pensione anticipata e assegno più alto: sembra impossibile, ma questi i contributi segreti cambiano tutto

Con queste novità, la previdenza complementare si configura sempre più come un secondo binario indispensabile.

Nel dibattito attuale sulle pensioni e sulle modalità per accedere a un trattamento più vantaggioso, si fa sempre più largo l’importanza della previdenza complementare come strumento chiave per andare in pensione anticipata e con un assegno più elevato.

Il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha recentemente sottolineato come il sistema previdenziale italiano stia evolvendosi verso un modello che integra la previdenza obbligatoria con quella integrativa, aprendo nuove possibilità per i lavoratori.

Pensione anticipata e contributi integrativi: cosa cambia

Uno dei punti fondamentali emersi è la necessità di combinare il versamento dei contributi obbligatori con un’attività costante nella previdenza complementare. Fino a pochi anni fa, aderire a un fondo pensione integrativo era considerato un optional, un modo lungimirante per costruirsi una vecchiaia più serena.

Oggi, invece, rappresenta una vera e propria strategia per ottenere un’uscita dal lavoro anticipata rispetto ai termini standard e per garantirsi un assegno pensionistico più consistente.

Il meccanismo si basa su diverse leve: il trasferimento del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) verso i fondi pensione, le rendite generate da questi capitali e la possibilità di accedere a forme di pensionamento anticipate che si fondano su criteri contributivi integrati.

Nel contesto della Legge di Bilancio, infatti, si sta lavorando proprio per rafforzare questa coesistenza tra pensione obbligatoria e complementare.

Le parole del Ministro Calderone e la cultura della previdenza integrativa

«Ritengo fondamentale valorizzare la scelta di aderire alla previdenza complementare», ha affermato il Ministro Calderone, evidenziando come in Italia la cultura di questa forma di risparmio previdenziale sia ancora poco diffusa.

I dettagli da conoscere – impresamia.com

Pochi lavoratori scelgono infatti di versare contributi aggiuntivi oltre a quelli obbligatori, nonostante questo possa rappresentare una soluzione efficace per anticipare il pensionamento e migliorare l’importo dell’assegno.

Il progetto di legge prevede anche l’adozione del meccanismo del silenzio-assenso semestrale per il trasferimento del TFR ai fondi integrativi, una misura che dovrebbe incentivare una maggiore partecipazione a questi strumenti previdenziali.

Vantaggi fiscali e opportunità per i lavoratori

Oltre al beneficio di poter andare in pensione anticipata, la previdenza complementare offre anche importanti vantaggi fiscali, spesso sottovalutati. I contributi versati ai fondi pensione sono infatti deducibili o detraibili, permettendo un recupero fiscale significativo.

Questo significa che le somme investite possono essere portate in detrazione nel modello 730 o nel modello Redditi PF, riducendo il carico fiscale complessivo.

Nel dettaglio, a partire dal 2025 sarà possibile accedere alla pensione anticipata contributiva a 64 anni grazie all’integrazione tra previdenza obbligatoria e complementare.

Tale possibilità consente a chi non raggiunge con i soli contributi INPS il requisito minimo richiesto, di colmare la differenza con quanto accumulato nei fondi pensione. Questo rappresenta un passo importante verso un sistema pensionistico più flessibile e inclusivo.

Il sito ufficiale dell’INPS mette a disposizione una guida dettagliata per orientare i lavoratori verso questi strumenti, spiegando modalità di adesione, vantaggi e i meccanismi fiscali correlati.

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