Pensione a 64 anni: chi può beneficiarne senza intaccare il TFR e quali sono le condizioni per poterlo fare.
Il tema della pensione anticipata a 64 anni si conferma centrale nelle discussioni previdenziali del 2026, soprattutto per categorie specifiche di lavoratori che possono usufruire di regole agevolate. A differenza delle normali procedure pensionistiche che spesso prevedono l’anticipo del pensionamento solo dietro la liquidazione del TFR, alcune categorie potranno accedere all’uscita senza dover ricorrere a questa forma di finanziamento.
Tra i soggetti maggiormente interessati figurano i lavoratori impiegati in settori particolarmente gravosi o usuranti. In questi casi, la normativa attuale permette di anticipare il ritiro dal lavoro a 64 anni, a condizione che siano stati raggiunti determinati requisiti contributivi. Questo permette a chi opera in condizioni di lavoro difficili di evitare l’erosione delle proprie risorse economiche derivanti dal TFR, garantendo maggiore serenità economica nel passaggio alla pensione.
Le condizioni per evitare l’anticipo del TFR
L’accesso alla pensione anticipata senza toccare il TFR è subordinato a precise condizioni, che negli ultimi mesi sono state oggetto di chiarimenti da parte degli enti previdenziali. Il requisito principale rimane il raggiungimento di un’anzianità contributiva minima, che può variare a seconda del settore lavorativo e delle condizioni specifiche di lavoro.
Inoltre, è necessario che il lavoratore abbia maturato un diritto pensionistico che consenta di beneficiare della cosiddetta “quota 102” o simili formule di uscita anticipata, aggiornate alla normativa vigente nel 2026. La combinazione di questi parametri consente di evitare la liquidazione anticipata del TFR, una soluzione particolarmente apprezzata in un contesto di incertezza economica e di volatilità dei mercati finanziari.

L’INPS continua a svolgere un ruolo fondamentale nel fornire indicazioni precise e tempestive ai lavoratori interessati alla pensione anticipata. Le ultime comunicazioni ufficiali dell’istituto hanno aggiornato le modalità di calcolo e i requisiti necessari per accedere a questa particolare forma di pensionamento.
Inoltre, l’istituto ha sottolineato l’importanza di una corretta pianificazione previdenziale, invitando i lavoratori a consultare preventivamente gli sportelli o i servizi online per verificare la propria situazione contributiva e valutare le opzioni disponibili. Questo approccio consente di evitare errori procedurali e di massimizzare i benefici pensionistici, anche in vista delle modifiche normative attese nei prossimi anni.
Le prospettive per il 2026 indicano quindi una maggiore flessibilità per chi desidera andare in pensione a 64 anni, soprattutto per i lavoratori appartenenti a categorie protette o che svolgono attività particolarmente gravose. L’eventualità di non dover utilizzare il TFR rappresenta un vantaggio significativo, che contribuisce a una transizione più serena verso il pensionamento, senza compromettere le risorse economiche accumulate nel corso della carriera lavorativa.