Patente sospesa, posso guidare per andare al lavoro? Che succede se ti fermano

Ricevere la notifica di sospensione della patente è uno di quei momenti che lasciano senza fiato. In pochi istanti, la libertà di spostarsi, lavorare e gestire la propria routine svanisce. Per molti, l’auto non è un privilegio, ma un mezzo indispensabile per raggiungere l’ufficio, il cantiere o i clienti. È allora che nasce la domanda più urgente: posso guidare almeno per andare al lavoro?

La risposta, per quanto speranzosa, non è semplice. La legge prevede una possibilità, ma solo in casi eccezionali e con regole estremamente rigide. Non si tratta di un diritto, bensì di una concessione discrezionale che passa dal vaglio del Prefetto. E soprattutto, guidare senza autorizzazione resta un reato, con conseguenze ben più gravi della sospensione stessa.

Quando la patente sospesa diventa un ostacolo quotidiano

Il Codice della Strada, all’articolo 218, comma 2, consente di chiedere un permesso temporaneo di guida per motivi di lavoro. Ma le condizioni da rispettare sono precise e cumulative: se ne manca anche solo una, la domanda non può essere accolta.

Innanzitutto, il richiedente non deve aver subito altre sospensioni nei due anni precedenti. Poi deve dimostrare l’impossibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici, non una semplice scomodità: servono prove concrete, come orari incompatibili o assenza di collegamenti. Infine, non bisogna già beneficiare di altre agevolazioni, come quelle previste dalla Legge 104 per l’assistenza a persone disabili.

Solo quando tutte queste condizioni sono soddisfatte, è possibile presentare l’istanza al Prefetto della provincia dove è avvenuta l’infrazione, entro 15 giorni dal ritiro della patente. Oltre questo termine, la richiesta non è più ammessa.

patente sospesa ecco quando puoi chiedere la deroga
Quando la sospensione della patente diventa un ostacolo quotidiano – impresamia.com

Anche se vengono rispettati tutti i requisiti, la decisione finale resta al Prefetto, che deve bilanciare l’esigenza personale del lavoratore con la sicurezza pubblica. Una violazione lieve potrà essere valutata con maggiore indulgenza; al contrario, una guida pericolosa o un incidente pesano negativamente sulla richiesta.

Se il permesso viene concesso, valido solo per il tragitto casa-lavoro, ha limiti severi: massimo tre ore giornaliere e orari rigidamente fissati nel decreto prefettizio. Guidare fuori da quelle fasce equivale a una violazione della sospensione e comporta revoca immediata e sanzioni penali.

C’è poi un aspetto spesso ignorato: il “costo in tempo”. Ogni ora di guida autorizzata allunga la durata della sospensione di due ore equivalenti. In pratica, più si usa il permesso, più si prolunga la sanzione complessiva.

Quando la sospensione è dovuta a guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, le maglie si stringono ulteriormente. Il Prefetto valuta con particolare severità queste situazioni, perché considerate di maggiore pericolosità sociale.

Chi è stato trovato con un tasso alcolemico elevato o ha provocato un incidente ha pochissime possibilità di ottenere la deroga. E per la guida sotto l’effetto di THC, la legge è ancora più dura: il permesso è quasi sempre negato, anche nei casi di uso terapeutico, poiché la normativa vieta la guida in presenza di qualsiasi alterazione psicotropa.

Change privacy settings
×