Il contrasto tra l’obbligo normativo e le difficoltà economiche legate all’accettazione del pagamento elettronico per le marche da bollo resta un tema aperto.
In Italia permane un acceso dibattito riguardo all’obbligo di accettare i pagamenti elettronici per l’acquisto delle marche da bollo presso le tabaccherie.
Nonostante il Decreto-Legge n. 36/2022 imponga a tutte le attività commerciali di accettare pagamenti con POS per qualsiasi importo, molti tabaccai continuano a richiedere il pagamento in contanti per le marche da bollo, creando confusione e controversie tra i consumatori.
Obbligo di accettazione del POS e opposizioni nel settore tabacchi
Dal 30 giugno 2022, la normativa italiana sancisce l’obbligo per esercenti, professionisti e attività commerciali di accettare pagamenti elettronici tramite POS, senza limiti di importo.
Questa misura ha lo scopo di favorire la tracciabilità delle transazioni e ridurre l’uso del contante nell’economia. Tuttavia, nel caso specifico delle marche da bollo, molti tabaccai si mostrano riluttanti ad accettare carte di pagamento, costringendo i clienti a utilizzare i contanti.
La questione è diventata particolarmente eclatante a Pordenone, dove un episodio recente ha visto un cliente rifiutato al pagamento con bancomat per una marca da bollo, con conseguente segnalazione alla Guardia di Finanza e sanzione per il tabaccaio.
Questo caso ha acceso ulteriormente il dibattito e portato la Federazione Italiana Tabaccai a richiedere una deroga al Decreto-Legge n. 36/2022, sottolineando come gli esercenti agiscano, nella vendita delle marche da bollo, come concessionari dello Stato.
Le ragioni economiche dietro il rifiuto del POS per le marche da bollo
Il motivo principale alla base della resistenza dei tabaccai all’uso del POS per le marche da bollo riguarda la marginalità economica di questa tipologia di vendita. Le marche da bollo di basso valore, come quella da 2 euro, generano un margine di guadagno estremamente ridotto, spesso intorno al 5%.
Le commissioni bancarie e i costi fissi di gestione del POS possono superare il profitto derivante dalla vendita, trasformando la transazione in una perdita economica netta per l’esercente. Di conseguenza, molti tabaccai preferiscono il pagamento in contanti per evitare le spese aggiuntive che riducono ulteriormente i già esigui guadagni.

La Federazione Italiana Tabaccai ha evidenziato come questa situazione metta a rischio la sopravvivenza di molte tabaccherie, considerandole un servizio pubblico in quanto concessionari per la vendita di imposte e marche da bollo, e ha chiesto un intervento normativo per tutelare il settore.
Normativa e sanzioni previste per il rifiuto del POS
La legge italiana prevede una sanzione fissa di 30 euro più il 4% dell’importo della transazione negata in caso di rifiuto del pagamento elettronico. Tuttavia, nella pratica, molte segnalazioni di rifiuto del POS per l’acquisto delle marche da bollo non vengono sempre sanzionate, e i cittadini sono spesso costretti a denunciare formalmente i casi di irregolarità.
Gli ultimi casi hanno sollevato un acceso confronto tra le istituzioni e le associazioni di categoria dei tabaccai, che hanno anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica e una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per sottolineare la loro posizione.