Queste innovazioni testimoniano un’evoluzione normativa che mira a garantire un’assistenza sempre più personalizzata ed efficace.
Nel panorama normativo italiano dedicato alle persone con disabilità, la Legge 104 è senza dubbio la più conosciuta e applicata, ma non è l’unica a garantire tutele e agevolazioni.
Accanto ad essa, infatti, esiste anche la Legge 162/1998, che rappresenta un importante strumento di supporto personalizzato per chi convive con una disabilità grave. Le novità introdotte nel 2025 arricchiscono inoltre il quadro delle misure di sostegno, rendendo più ampio l’accesso a benefici e servizi.
Legge 104 e Legge 162: differenze sostanziali e ambiti di applicazione
La Legge 104 viene spesso associata a un insieme di diritti fondamentali per le persone con disabilità e i loro familiari, come permessi retribuiti per assistere il congiunto, congedi straordinari, detrazioni fiscali e altre agevolazioni. Tuttavia, sebbene rappresenti una base imprescindibile, in alcuni casi il suo ambito di intervento può rivelarsi limitato.
Per questo motivo, la Legge 162 è stata concepita come un’integrazione mirata. Essa differisce significativamente dalla 104, poiché non si limita a riconoscere diritti astratti ma prevede l’elaborazione di un piano personalizzato di assistenza (PPA), studiato sulle specifiche esigenze della persona disabile e della sua famiglia.
Tale piano può includere: assistenza domiciliare quotidiana, servizi educativi, supporto alla mobilità, attività di socializzazione e sostegno scolastico. La gestione e l’erogazione di questi servizi sono affidate ai Comuni, che valutano caso per caso le necessità.
Come accedere ai benefici della Legge 162
Per poter usufruire della Legge 162 è necessario innanzitutto che la persona interessata abbia ottenuto il riconoscimento della disabilità grave, come previsto dall’articolo 3, comma 3, della Legge 104.

Successivamente, si deve presentare domanda al Comune di residenza – solo se questo aderisce al programma – allegando la documentazione richiesta: il verbale dell’INPS che attesta la disabilità, l’ISEE aggiornato, una scheda sanitaria compilata dal medico curante e una scheda sociale redatta da un assistente sociale.
Il piano personalizzato può essere gestito in due modi: modalità diretta, quando è il Comune a organizzare e finanziare i servizi scegliendo gli operatori; modalità indiretta, quando la famiglia riceve un contributo economico per provvedere autonomamente all’assistenza, rendicontando le spese effettuate.
Tra i servizi previsti vi sono il supporto educativo domiciliare, l’assistenza per l’igiene personale, il trasporto per visite mediche, nonché attività sociali e la partecipazione a centri diurni o soggiorni assistiti. Alcuni servizi sono finanziati integralmente dal Comune, altri con copertura parziale.
Novità normative 2025: misure integrate di sostegno
Nel corso del 2025 sono state introdotte importanti novità che potenziano ulteriormente le tutele per le persone con disabilità e le loro famiglie. Tra queste spicca l’Assegno di Inclusione (ADI), che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, offrendo un supporto economico più mirato alle famiglie con componenti disabili.
Sono state inoltre ampliate le detrazioni fiscali relative alle spese sanitarie e assistenziali e incrementato l’Assegno Unico Universale per i figli con disabilità. Un’altra misura rilevante è la Prestazione universale riservata agli over 80 non autosufficienti, che prevede un assegno pari all’indennità di accompagnamento maggiorato di 850 euro. I requisiti per accedervi includono un ISEE non superiore a 6.000 euro e la certificazione medica dello stato di non autosufficienza.