In autostrada gli errori non sono ben accetti, ecco perché bisogna mantenere la calma e fare l’unica cosa sensata e possibile.
L’autostrada permette di percorrere tanti chilometri in breve tempo, evitando pedoni, case e tutto ciò che può essere di ostacolo ad un’automobile. Ma è anche vero che dev’essere usata seguendo delle regole precise e non sono ammessi errori. Purtroppo invece gli errori possono capitare e uno in particolare succede spesso. Come quando si arriva al casello, si sceglie d’istinto una corsia e solo all’ultimo ci si accorge di aver sbagliato. Magari si finisce nella fila del Telepass senza averlo, oppure in una corsia riservata ai mezzi pesanti. La prima tentazione è quella di mettere la retromarcia e tornare indietro “solo di qualche metro”. Un gesto rapidissimo, apparentemente innocuo.
Eppure, è proprio questo l’errore che può trasformare un normale passaggio al pedaggio in un incubo fatto di multe salatissime, punti persi e perfino il rischio di restare senza patente. Il Codice della Strada, infatti, non lascia margini di interpretazione. Al casello autostradale ogni manovra all’indietro è vietata, indipendentemente dalla distanza percorsa, dall’orario, dal traffico o dalla percezione del conducente di essere “al sicuro”. Il divieto è totale. Non conta se si intravedono altre auto, non conta se lo spazio sembra sgombro: per la legge la retromarcia al casello rappresenta un pericolo immediato e imprevedibile per gli altri utenti.
E le sanzioni previste non sono semplici multe: parliamo di cifre che possono arrivare fino a 8.186 euro nei casi più gravi. Il motivo è semplice: la zona del casello è uno dei punti più delicati dell’intera autostrada. Le auto arrivano da più corsie, rallentano, si spostano, si fermano, cercano il metodo di pagamento… e l’attenzione dei conducenti è tutt’altro che massima. Inserire in questo contesto un veicolo che procede all’indietro significa moltiplicare i rischi. Basta un attimo di distrazione per causare un tamponamento o un incidente a catena.
Cosa dice la legge: il divieto assoluto di retromarcia
Secondo l’articolo 176 del Codice della Strada, sulle carreggiate, sugli svincoli e sulle rampe autostradali è vietato fare retromarcia o invertire il senso di marcia. Il casello rientra pienamente in quest’area. L’unica eccezione è riservata ai veicoli di emergenza o manutenzione, autorizzati dall’ente proprietario della strada.
Per tutti gli altri automobilisti, la regola è una sola: una volta entrati nella corsia del casello, non ci si muove indietro per nessun motivo. Le conseguenze variano in base al tipo di manovra:
Retromarcia semplice: multa da 430 a 1.731 euro e 10 punti in meno sulla patente. Di notte (22–7) l’importo aumenta di un terzo.
Inversione di marcia o attraversamento dello spartitraffico: multa da 2.046 a 8.186 euro, con possibilità di revoca della patente, confisca del veicolo o fermo amministrativo.

Chi ha già pochi punti rischia la revisione immediata della patente e, nei casi più gravi, la sospensione. Senza contare i possibili problemi con l’assicurazione in caso di incidente. Ma perché è così pericoloso fare retromarcia al casello? Anche se sembra una manovra controllata, la visibilità al casello è limitata: barriere, piloni, cabine, curve o altri veicoli possono nascondere chi sopraggiunge. Inoltre molti automobilisti, mentre arrivano alla colonnina, sono distratti nel cercare banconote, tessere o Telepass. Il rischio di urto è altissimo e spesso sottovalutato.
La soluzione è molto più semplice di quanto si pensi: non fare nulla. Rimanere fermi e usare il pulsante di assistenza. L’operatore può aprire manualmente la sbarra, registrare il transito o fornire le istruzioni per pagare successivamente. Ci si mette pochi minuti, ma si evitano multe devastanti e problemi con la patente.