A novembre, i pensionati italiani si preparano a ricevere il penultimo rateo pensionistico dell’anno 2025 con aumenti in vista.
Sebbene per la maggior parte dei percettori di pensione non si prevedano variazioni significative negli importi, dicembre e gennaio porteranno novità sostanziali nelle pensioni, con aumenti che interesseranno un’ampia fascia di pensionati.
Il pagamento delle pensioni di novembre 2025 rappresenta un momento di sostanziale stabilità. Per la grande maggioranza dei pensionati, l’importo mensile resterà invariato rispetto ai mesi precedenti. Questo perché l’adeguamento annuale delle pensioni, legato all’inflazione e alle variazioni economiche, è previsto ufficialmente per i mesi successivi.
Un’eccezione riguarda i pensionati che attendono il rimborso IRPEF derivante dalla dichiarazione dei redditi. Per questi soggetti, infatti, novembre potrebbe portare un incremento del rateo pensionistico grazie a tali rimborsi. Si tratta di un’anticipazione che rende questo pagamento leggermente diverso dal solito per una parte dei beneficiari.
Dicembre: aumenti in vista e novità per i pensionati
Il mese di dicembre 2025 è destinato a segnare una svolta nel sistema pensionistico. Diversi fattori contribuiranno a un incremento degli importi percepiti dai pensionati. Tra questi, l’adeguamento legato all’aggiornamento ISTAT dell’inflazione, che quest’anno ha registrato un tasso più elevato rispetto al 2024, e le decisioni normative adottate nelle ultime settimane dal governo per sostenere il potere d’acquisto dei pensionati.
L’aumento di dicembre non sarà soltanto un adeguamento a consuntivo dell’inflazione, ma anche un riconoscimento di incrementi contributivi e di rivalutazioni calcolate su base più ampia rispetto agli anni precedenti. Ciò significa che molti pensionati vedranno una crescita reale delle loro entrate mensili, un elemento particolarmente rilevante in un contesto di inflazione ancora presente.

La vera rivoluzione per le pensioni si avrà a partire da gennaio 2026. È in questo mese, infatti, che entreranno in vigore nuovi criteri e parametri per il calcolo degli importi pensionistici. Il governo ha previsto un sistema di rivalutazione più articolato, che tiene conto di una combinazione di fattori economici e sociali, con l’obiettivo di migliorare il sostegno alle fasce più deboli e garantire una maggiore equità nell’erogazione delle prestazioni.
Gli importi delle pensioni saranno quindi aggiornati in modo più sostanziale rispetto al passato, con incrementi che interesseranno non solo le pensioni minime, ma anche quelle medie e medio-alte. Questo adeguamento dovrebbe compensare, almeno in parte, gli effetti dell’inflazione e delle variazioni del costo della vita registrate nel corso del 2025.
Inoltre, il governo ha confermato l’introduzione di misure di accompagnamento per favorire l’accesso a bonus e agevolazioni fiscali dedicate ai pensionati, che andranno a sommarsi agli aumenti degli importi base. Queste misure mirano a migliorare il benessere economico dei pensionati, soprattutto in un periodo in cui l’incertezza economica resta elevata sia a livello nazionale che europeo.
La combinazione di questi interventi rende quindi il biennio 2025-2026 un periodo di importanti cambiamenti per il sistema pensionistico italiano, con un’attenzione particolare alle esigenze dei cittadini e alla sostenibilità del sistema nel lungo termine.