Approvata la deroga che amplia l’arco temporale di conversione dei diritti fino al 31 dicembre 2020 e la trasferibilità dei diritti d’impianto tra Regioni: in pratica è stata abrogata la possibilità di limitare l’esercizio del diritto di reimpianto “ad ambiti territoriali omogenei e limitati al fine di tutelare le viticolture di qualità e salvaguardare gli ambienti orograficamente difficili”.
Attualmente i diritti di reimpianto detenuti dai produttori viticoli ammontano a circa 47.000 ettari (pari al 7% della superficie vitata nazionale); con le modifiche approvate oggi si tende a diminuire il rischio di non utilizzo dei diritti, quindi di perdita di potenziale viticolo nonché di calmierare i prezzi di mercato attualmente in forte aumento.
“Con questo provvedimento – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – tuteliamo il nostro potenziale viticolo, dando rassicurazioni al settore che chiedeva da tempo un intervento di semplificazione in questa direzione. Il vino è un settore strategico da oltre 14 miliardi di euro con più di 5 miliardi di export e il Governo è in campo non solo per la sua salvaguardia, ma per accompagnarne la crescita”.
Così il comunicato di Palazzo Chigi
IMPIANTO DI VIGNETI
A seguito del mancato raggiungimento dell’intesa prevista in sede di Conferenza Stato-Regioni ed in considerazione dell’importanza della materia trattata, il Consiglio dei Ministri ha esaminato il decreto recante disposizioni nazionali di attuazione del Regolamento (UE) n. 1308/2013, concernente il nuovo sistema organizzativo per l’impianto dei vigneti, autorizzando il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ad adottare il provvedimento che prevede il rinvio dell’applicazione della normativa europea di settore in ambito nazionale.