Attiva una nuova misura di sostegno economico che prevede l’erogazione di un bonus mensile fino a 850 euro
Il bonus rappresenta una risposta concreta per molte famiglie italiane che devono affrontare spese elevate, spesso aggravate da una ridotta disponibilità economica. Secondo le stime, migliaia di famiglie potrebbero rientrare nei parametri, ma molti non sono ancora consapevoli dell’opportunità o non hanno effettuato i controlli necessari per far valere il proprio diritto.
A sorprendere è un particolare curioso: il codice fiscale del beneficiario può essere la chiave per accedere al bonus. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Chi ha diritto al bonus e come presentare la domanda
Il contributo, definito come “prestazione universale”, è riservato agli anziani di almeno 80 anni, riconosciuti non autosufficienti e già in possesso dell’indennità di accompagnamento. Ma non è sufficiente soddisfare solo questi criteri anagrafici e sanitari. È necessario anche un requisito economico: l’ISEE sociosanitario del nucleo familiare deve essere pari o inferiore a 6.000 euro annui.

La prestazione, gestita e pagata dall’INPS, ha una componente fissa di 850 euro se l’anziano riceve assistenza professionale certificata (come un badante regolarmente assunto) o si avvale di un servizio accreditato. In assenza di queste condizioni, è prevista comunque una quota base ridotta.
Un aspetto che ha fatto discutere riguarda il ruolo del codice fiscale, apparentemente solo un dato identificativo, ma che in realtà svolge una funzione decisiva. Secondo quanto riportato, l’INPS utilizza il codice fiscale per verificare in automatico la presenza del soggetto nella sua banca dati. Questo passaggio è fondamentale: se non esiste una corrispondenza attiva tra il codice fiscale e i sistemi dell’Istituto, la domanda di bonus non può essere nemmeno avviata.
In altre parole, chi risulta già registrato in un fascicolo sanitario o previdenziale compatibile con i criteri del bonus ha più facilità nell’ottenere l’accredito. Per questo motivo è importante effettuare controlli preventivi presso l’INPS o tramite un CAF, per capire se si è “riconoscibili” dal sistema. La richiesta del bonus può essere inoltrata telematicamente attraverso il portale INPS, oppure con l’assistenza di CAF o patronati. È necessario preparare: copia del documento d’identità del richiedente e del beneficiario; certificazione di disabilità grave e verbale medico; copia del contratto di lavoro del badante o ricevute dei servizi di assistenza domiciliare, se presenti; ISEE sociosanitario aggiornato.
Una volta presentata la documentazione e ottenuto l’ok da parte dell’INPS, il contributo sarà versato mensilmente, con decorrenza retroattiva rispetto alla data di presentazione della domanda. La misura è valida fino al 31 dicembre 2026, salvo proroghe future.