L'INPS conferma, il Bonus Mamme spetta anche a queste categorie di lavoratrici

La misura, seppur temporanea per l’anno 2025, si inserisce in un percorso più ampio delineato dalla legge di bilancio 2025.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto-Legge n. 95/2025, noto come DL Omnibus, entrano in vigore nuove misure a sostegno delle lavoratrici madri. Tra queste, spicca l’istituzione del Bonus mamme 2025, una novità che amplia la platea dei beneficiari includendo anche le lavoratrici autonome e le professioniste iscritte alle casse previdenziali di categoria.

L’INPS, tramite un comunicato ufficiale, ha confermato che il bonus sarà erogato direttamente dall’Istituto e sarà fruibile da tutte le categorie interessate, come previsto dall’articolo 6 del decreto.

Bonus mamme 2025: le novità introdotte dal DL Omnibus

Il Bonus mamme consiste in un incentivo economico pari a 40 euro mensili esentasse, non imponibili né ai fini fiscali né contributivi, riconosciuto per l’anno 2025. Il beneficio è destinato alle madri lavoratrici dipendenti (escluse quelle con contratto di lavoro domestico) e alle lavoratrici autonome iscritte a una gestione previdenziale obbligatoria, incluse le professioniste con cassa previdenziale dedicata.

Il bonus è riconosciuto a due categorie di madri:

  • Chi ha due figli: il bonus spetta per ogni mese o frazione fino al compimento del decimo anno di età del secondo figlio.
  • Chi ha più di due figli: il beneficio si estende fino al mese in cui il figlio più piccolo compie 18 anni.

In entrambi i casi, è necessario che il reddito da lavoro non superi i 40.000 euro annui. Per le madri con più di due figli, il bonus non è compatibile con redditi da lavoro dipendente a tempo indeterminato.

L’erogazione avverrà in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025, comprensiva delle mensilità da gennaio a novembre e, se spettante, quella di dicembre. È importante sottolineare che le somme percepite non influiranno sul calcolo dell’ISEE.

Contesto normativo e ulteriori agevolazioni per lavoratrici madri

Il Bonus mamme 2025 si inserisce in un quadro normativo già arricchito da altre misure a favore delle madri lavoratrici.

Cosa prevede la Legge di Bilancio – impresamia.com

La legge di bilancio 2024 aveva infatti introdotto un esonero totale dei contributi previdenziali per le lavoratrici con almeno tre figli con contratto a tempo indeterminato, valido fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo. Tale agevolazione è prorogata fino al 31 dicembre 2026 ed è confermata dall’INPS attraverso il messaggio n. 401/2025.

Parallelamente, sempre la legge di bilancio 2025 ha previsto un esonero contributivo parziale per lavoratrici madri con due o più figli, subordinato al requisito del reddito massimo di 40.000 euro annui e valido fino al decimo anno di età del figlio più piccolo. Tuttavia, questa agevolazione non è cumulabile con l’esonero totale per madri con tre o più figli.

Le modalità operative, i requisiti e le tempistiche per l’accesso alle agevolazioni sono dettagliate nella circolare INPS n. 27 del 31 gennaio 2024.

L’INPS e il sostegno alle lavoratrici madri: un impegno rafforzato

L’intervento del DL Omnibus rappresenta un ulteriore passo nel sostegno economico alle lavoratrici madri, estendendo la platea di beneficiarie e semplificando le procedure di accesso al bonus. L’erogazione diretta da parte dell’INPS, comprensiva anche delle lavoratrici autonome e delle professioniste con cassa previdenziale, testimonia l’attenzione rivolta dal legislatore alle diverse forme di lavoro femminile.

Il bonus, infatti, è pensato per alleggerire il carico economico legato alla cura dei figli, soprattutto per le lavoratrici con redditi medio-bassi, e favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia. 

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