Legge Fornero, solo pochi fortunati si salveranno: ecco come scoprire se sei uno di loro, tutti i dettagli e le curiosità
La riforma pensionistica italiana continua a rappresentare un tema centrale nel dibattito pubblico, soprattutto in vista delle importanti scadenze previste per il 2027. La Legge Fornero, entrata in vigore nel 2012 con l’obiettivo di garantire la sostenibilità del sistema previdenziale nazionale, mantiene tuttora un forte impatto sulle possibilità di pensionamento anticipato per molti lavoratori. Tuttavia, solo una ristretta cerchia di contribuenti potrà beneficiare delle eccezioni previste per evitare l’applicazione integrale delle norme più rigide.
Dal 2023 sono state introdotte alcune misure che hanno tentato di mitigare gli effetti della Legge Fornero, ma il quadro resta complesso. Ad oggi, la possibilità di salvarsi dalle restrizioni della Legge Fornero riguarda prevalentemente categorie ben specifiche, come i lavoratori precoci, i disabili, e alcune categorie di lavori usuranti.
Per questi soggetti, infatti, sono stati implementati criteri di accesso alla pensione anticipata più favorevoli, in particolare grazie a strumenti come la Quota 102 e la Quota 104, entrambi meccanismi temporanei che però non saranno più validi dopo il 2027.
A partire da quell’anno, il sistema tornerà a essere più rigido, e solo pochi potranno ancora usufruire di deroghe. Tra i fortunati, quindi, figurano coloro che matureranno i requisiti entro il 2027 o che rientreranno nei parametri delle categorie protette. È importante sottolineare che il Governo ha recentemente confermato l’assenza di ulteriori misure di flessibilità per il periodo successivo al 2027.
Chi sono i beneficiari delle eccezioni alla Legge Fornero?
Ad oggi, possono “salvarsi” dalla piena applicazione delle norme della Legge Fornero principalmente:
- I lavoratori precoci, con almeno 41 anni di contributi versati e particolari condizioni di lavoro;
- I soggetti con disabilità certificata che permette l’accesso a pensioni anticipate con requisiti ridotti;
- I lavoratori impegnati in attività usuranti, come i metalmeccanici, gli addetti alle costruzioni e altri settori a elevato rischio di infortunio o usura fisica;
- Alcuni dipendenti pubblici e forze dell’ordine che godono di trattamenti pensionistici agevolati.

Questi gruppi, grazie alle deroghe attualmente in vigore, potranno andare in pensione prima del raggiungimento dei requisiti standard previsti dalla Legge Fornero. Tuttavia, è cruciale monitorare con attenzione le evoluzioni normative da qui al 2027, poiché la possibilità di salvaguardare tali benefici è strettamente legata all’evoluzione delle politiche del Governo.
Dal 1° gennaio 2028 si prevede un ritorno a un sistema pensionistico più rigido, con il superamento definitivo delle misure temporanee introdotte negli ultimi anni. Ciò significa che la maggior parte dei lavoratori dovrà adeguarsi alle regole tradizionali, che prevedono l’età pensionabile più avanzata e un calcolo dei contributi più stringente.
L’attenzione è quindi alta tra i lavoratori più vicini all’età pensionabile, che potrebbero trovarsi ad affrontare difficoltà significative nel momento in cui dovranno fare i conti con l’applicazione integrale della Legge Fornero senza deroghe. Per questo motivo, molti sindacati e associazioni di categoria stanno spingendo per nuove riforme che possano introdurre maggiore flessibilità e tutele per chi si trova in condizioni particolarmente svantaggiate.
Resta fondamentale per i lavoratori informarsi costantemente e pianificare il proprio percorso previdenziale con l’aiuto di esperti, per capire se si rientra tra i pochi “fortunati” che potranno evitare l’applicazione piena della Legge Fornero dopo il 2027.