Questo approccio integrato punta a un utilizzo più corretto delle risorse pubbliche, migliorando l’efficienza della spesa.
Nel 2026, la gestione dei permessi 104 subirà una significativa evoluzione con l’introduzione di un sistema di controllo più rigoroso da parte dell’INPS, volto a contrastare gli abusi e a garantire un uso corretto delle agevolazioni previste dalla legge.
La manovra, inserita nel disegno di legge di bilancio attualmente all’esame del Parlamento, non modifica i diritti dei lavoratori ma rafforza le procedure di verifica e tracciabilità.
Permessi 104: diritti confermati e tutela rafforzata
I permessi 104 rappresentano uno strumento fondamentale per chi assiste un familiare con disabilità, consentendo di usufruire di tre giorni di permesso retribuito al mese, frazionabili anche in ore, senza perdere la retribuzione.
La legge riconosce che la cura di persone con disabilità richiede tempo, flessibilità e presenza costante, e quindi tutela il lavoratore che dedica parte della propria giornata lavorativa a tali impegni.
Dal 2026, però, l’INPS potrà svolgere controlli più incisivi sulla permanenza dei requisiti sanitari che giustificano la concessione dei permessi, su richiesta delle amministrazioni pubbliche.
La verifica riguarderà la situazione clinica del familiare assistito, con la possibilità di coinvolgere medici della sanità militare e stipulare convenzioni con altri enti pubblici per accelerare e migliorare l’efficacia degli accertamenti.
Nuove responsabilità per le amministrazioni pubbliche e tracciabilità totale
Un aspetto innovativo della riforma è che le amministrazioni pubbliche che richiedono la verifica dovranno farsi carico delle risorse necessarie per l’organizzazione e l’esecuzione dei controlli.

Questo significa che ogni ente dovrà motivare, pianificare e sostenere i costi relativi alle ispezioni, contribuendo così a un utilizzo più responsabile e trasparente dei fondi destinati all’assistenza.
Inoltre, la nuova normativa prevede l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di registrare mensilmente ogni permesso o congedo nel flusso dati inviato all’INPS, includendo anche l’identificazione del familiare assistito, definito come “dante causa”.
Questa tracciabilità consentirà di avere un quadro completo e facilmente consultabile delle assenze per assistenza, facilitando l’individuazione di eventuali irregolarità e migliorando la pianificazione delle risorse.
Gli uffici amministrativi dovranno svolgere un ruolo centrale nell’assicurare la precisione e la completezza delle informazioni trasmesse, con una gestione accurata della documentazione che ridurrà gli errori e semplificherà i controlli futuri, tutelando i beneficiari legittimi dei permessi.
Un bilanciamento tra diritto e responsabilità
La riforma non intacca il cuore della legge 104, che rimane un pilastro per la tutela delle persone con disabilità e il supporto ai loro familiari. Al contrario, punta a bilanciare il diritto al permesso con l’esigenza di un controllo più rigoroso e trasparente, necessario per evitare sprechi e abusi che potrebbero compromettere la sostenibilità del sistema.
Dal 2026, quindi, si consolida un sistema duale: da una parte, la conferma dei tre giorni mensili di permesso retribuito e flessibile; dall’altra, un modello di verifica più articolato e strutturato, con l’INPS al centro della rete di controlli su richiesta delle pubbliche amministrazioni.
La nuova normativa mira a garantire che le agevolazioni arrivino esclusivamente a chi ne ha diritto, rafforzando la fiducia tra lavoratori, enti pubblici e istituzioni.