Queste nuove regole rappresentano un tentativo di ridurre i conflitti tra genitori separati o divorziati.
Nuove regole sull’assegno di mantenimento: il Tribunale di Milano, la Corte d’Appello di Milano e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano hanno ufficialmente approvato, lo scorso 10 giugno, un documento che introduce linee guida innovative per la gestione delle spese extra legate al mantenimento dei figli, generando un acceso dibattito nel mondo giuridico e familiare.
L’obiettivo primario delle nuove indicazioni è quello di armonizzare le modalità di contribuzione alle spese straordinarie nell’ambito delle crisi familiari, con particolare attenzione al benessere e al futuro dei minori coinvolti.
Le novità sulle spese extra nell’assegno di mantenimento
Secondo le nuove direttive, l’assegno periodico di mantenimento copre tutte le spese ordinarie, quali il vitto, la mensa scolastica, le utenze domestiche, l’abbigliamento stagionale, la cancelleria scolastica e i medicinali da banco.
Tuttavia, le spese extra, che prima potevano essere oggetto di controversia, ora dovranno essere gestite con una maggiore chiarezza e responsabilità da parte di entrambi i genitori.
In particolare, si stabilisce che le decisioni riguardanti istruzione, educazione e salute del minore devono essere prese di comune accordo, salvo situazioni di affido esclusivo. Inoltre, il figlio maggiorenne dovrà partecipare attivamente alle scelte che lo riguardano, insieme a entrambi i genitori.
Tipologie di spese extra e modalità di rimborso
Le spese extra si distinguono in due categorie: quelle che non necessitano di preventivo accordo e quelle che invece richiedono un consenso preliminare. Tra le prime rientrano, ad esempio, visite specialistiche prescritte, cure dentistiche urgenti in strutture pubbliche, farmaci e presidi medici, tasse scolastiche, libri di testo, assicurazione scolastica e servizi di babysitter.
Le spese che invece richiedono un accordo preventivo includono le cure dentistiche private, le cure termali, i farmaci omeopatici, corsi di lingue, attività sportive con equipaggiamento, viaggi studio e spese per il conseguimento della patente di guida.

Un capitolo a parte è dedicato alle spese per figli con disabilità, dove molte tipologie sono esentate dal bisogno di preventivo consenso, quali interventi terapeutici urgenti, alimenti speciali, modifiche domestiche, assistenza domiciliare e spese per cani-guida.
Termini e responsabilità nel contributo alle spese
Le linee guida prevedono inoltre che il genitore che anticipa una spesa extra debba fornire la relativa documentazione entro 30 giorni all’altro genitore, il quale ha a sua volta 10 giorni di tempo per esprimere un eventuale dissenso motivato. In assenza di risposta, il silenzio è considerato come un’approvazione tacita.
Il rimborso da parte del genitore chiamato a contribuire deve avvenire entro 15 giorni dalla richiesta. Nel caso in cui la spesa superi il 10% del reddito netto mensile di uno dei genitori, l’onere sarà suddiviso in proporzione secondo quanto stabilito in sede di accordo o dal tribunale.
Proprio per questo motivo, la normativa ha suscitato discussioni e interpretazioni diverse tra operatori del diritto e famiglie.