La Legge di Bilancio 2026 introduce importanti novità in materia di definizioni agevolate per le pendenze fiscali locali.
In un periodo caratterizzato dall’aumento generale dei prezzi e dalla conseguente riduzione del potere d’acquisto delle famiglie italiane, la possibilità di accedere a una nuova sanatoria fiscale rappresenta un aiuto fondamentale per molti contribuenti.
La definizione agevolata, conosciuta anche come rottamazione delle cartelle esattoriali, è una misura che negli anni ha consentito a milioni di italiani di saldare i propri debiti con il Fisco pagando solo il capitale originario, senza interessi di mora, sanzioni e aggio di riscossione. Fino ad oggi, però, questa possibilità era riservata principalmente ai carichi fiscali di competenza statale, mentre gli enti locali non potevano autonomamente predisporre simili misure senza un’apposita legge statale.
Con la manovra per il 2026, Comuni e Regioni acquisiscono il potere di introdurre in autonomia, entro limiti definiti, strumenti di definizione agevolata per i tributi di loro competenza. Si tratta di un passo decisivo verso una maggiore autonomia fiscale degli enti territoriali, oltre che di un intervento che potrebbe sbloccare situazioni di debito locale accumulate in anni di difficoltà economiche.
Le tipologie di carichi fiscali interessati da questa novità comprendono:
- IMU (Imposta municipale propria)
- TARI (Tassa sui rifiuti)
- ICP (Imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle affissioni)
- Canoni patrimoniali unici, come occupazione del suolo pubblico e pubblicità
- Multe e sanzioni amministrative per infrazioni al Codice della Strada
- Tributi speciali regionali, tra cui tassa auto, canoni idrici e addizionali IRPEF regionali non versate
La definizione agevolata potrà assumere diverse forme: dall’abbattimento totale o parziale di sanzioni e interessi di mora, alla rateizzazione del debito residuo, fino alla rinuncia agli oneri accessori e di riscossione. Rimane esclusa la possibilità di intervento sull’IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive), che resta disciplinata da norme specifiche.
Modalità di attuazione e incentivi per i contribuenti
Va sottolineato che la nuova sanatoria non si applicherà automaticamente, ma richiederà l’approvazione di una delibera consiliare da parte di ciascun ente locale. Solo dopo tale atto il Comune o la Regione potrà attivare le procedure di definizione agevolata.
Tra le ipotesi al vaglio c’è anche l’introduzione di un meccanismo premiante per i contribuenti che scelgono l’addebito automatico sul conto corrente per il pagamento di IMU e TARI: in questo caso, lo sconto potrebbe arrivare fino al 5%. Questa misura rappresenta un vantaggio sia per l’ente, che beneficia di una riscossione più efficiente, sia per il cittadino, che può evitare dimenticanze e godere di un piccolo risparmio.
Per poter aderire alla sanatoria, i contribuenti dovranno regolarizzare entro un termine stabilito – non inferiore a 60 giorni dalla decisione dell’ente – le somme dovute in tutto o in parte. In mancanza di tale adesione, non sarà possibile accedere ai benefici previsti.

L’estensione della definizione agevolata ai tributi locali rappresenta una vera e propria rivoluzione nel rapporto tra cittadini e fisco a livello territoriale. Consentirà infatti di alleggerire il carico debitorio accumulato da molte famiglie e imprese, spesso schiacciate da interessi e sanzioni che rendono difficile la regolarizzazione.
L’autonomia riconosciuta a Comuni e Regioni nel gestire queste misure potrà inoltre favorire una maggiore flessibilità e tempestività nell’intervento, adattando le soluzioni alle specifiche esigenze del territorio. Tuttavia, il successo della nuova sanatoria dipenderà dal concreto recepimento e dalla capacità degli enti locali di adottare le delibere necessarie per metterla in pratica.
In un quadro più ampio, questa iniziativa si inserisce in un contesto di riforme fiscali e amministrative che mirano a rafforzare il ruolo degli enti territoriali nella gestione tributaria, contenuta nella delega fiscale ma resa più immediata dalla legge di Bilancio 2026. Il legislatore ha così voluto rispondere alle aspettative di cittadini e amministrazioni, spesso penalizzati dall’attuale rigido sistema statale che limitava le possibilità di intervento locale.
L’evoluzione normativa offre quindi una concreta opportunità per ridurre il contenzioso fiscale e migliorare la compliance tributaria, con effetti positivi sia per le casse pubbliche che per la serenità finanziaria dei contribuenti.