In pensione a 59 anni, ecco chi potrà lasciare il lavoro in anticipo dal 2026: controlla subito se hai i requisiti

La cristallizzazione del diritto rappresenta l’ultima chance per chi vuole uscire dal mercato del lavoro a 59 anni.

Con l’avvicinarsi del 2026, si confermano importanti novità per quanto riguarda la possibilità di andare in pensione anticipata a 59 anni, in particolare per chi intende usufruire dell’opzione donna, strumento ormai in fase di chiusura ma ancora accessibile per un numero limitato di lavoratrici.

Il Governo Meloni, con la sua ultima legge di Bilancio, ha infatti apportato modifiche che impattano direttamente sul sistema previdenziale, rallentando l’aumento dei requisiti di accesso alla pensione e ponendo fine a diverse misure di uscita anticipata.

L’evoluzione dell’opzione donna e le novità per il 2026

L’opzione donna è stata introdotta nel 2004 come una misura previdenziale che permetteva alle lavoratrici di andare in pensione prima dell’età pensionabile ordinaria, a fronte di un ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico.

Originariamente, la misura consentiva alle lavoratrici dipendenti di lasciare il lavoro a 58 anni con almeno 35 anni di contributi, e alle autonome a 59 anni con gli stessi requisiti contributivi, sempre da maturare entro l’anno precedente la pensione.

Con il passare degli anni, però, la platea delle potenziali beneficiarie si è progressivamente ridotta. Oggi l’opzione donna è riservata esclusivamente a categorie molto specifiche: caregiver, lavoratrici di aziende coinvolte in tavoli di crisi, licenziate e donne con invalidità riconosciuta.

Questa selettività ha contribuito a rendere la misura meno appetibile, anche a causa del pesante ricalcolo contributivo che riduce l’importo finale della pensione rispetto al calcolo misto tradizionale.

Cosa cambia dal 2026: la cristallizzazione del diritto e i requisiti da rispettare entro il 2024

Nonostante la sua chiusura definitiva prevista per il 31 dicembre 2025, l’opzione donna continuerà a rappresentare una via d’uscita anticipata dal lavoro anche nel 2026 per chi avrà maturato i requisiti entro la fine del 2024.

Chi potrà usufruire di Opzione Donna – impresamia.com

Questo principio di “cristallizzazione” del diritto prevede infatti che chi entro il 31 dicembre 2024 avrà raggiunto i limiti di età e contributi previsti dalla misura potrà esercitare il diritto a pensionarsi anche dopo la cessazione della normativa.

In concreto, per poter usufruire dell’opzione donna nel 2026 sarà necessario avere compiuto 59 anni (per le autonome) o 58 anni (per le dipendenti) e aver accumulato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024. Le lavoratrici che non raggiungeranno tali requisiti entro questa data non potranno più accedere alla pensione anticipata con questa misura.

La politica previdenziale e il futuro delle pensioni anticipate

Il Governo, con la recente legge di Bilancio, ha scelto di non prorogare l’opzione donna, così come la quota 103, nel tentativo di contenere la spesa pubblica e di gestire in modo più sostenibile le uscite anticipate dal mondo del lavoro.

Inoltre, è stato posticipato l’aumento dei requisiti pensionistici previsto per il 2027, con uno slittamento graduale: nel 2027 l’aumento sarà di un solo mese, mentre il pieno incremento di tre mesi scatterà solo dal 2028.

Queste decisioni indicano una linea di politica previdenziale più restrittiva rispetto al passato, che punta a limitare le uscite anticipate favorendo un allungamento della vita lavorativa, con inevitabili ripercussioni sulle lavoratrici e sui lavoratori che puntavano su strumenti come l’opzione donna per anticipare il pensionamento.

Per le lavoratrici interessate, quindi, è fondamentale verificare con attenzione il possesso dei requisiti entro la fine del 2024, al fine di non perdere l’ultima opportunità di accedere a questa misura previdenziale.

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