Se l’amministratore dimentica questo obbligo in condominio ne rispondono tutti: una norma che in pochi conoscono.
Nel contesto condominiale, la sicurezza sanitaria è un tema che spesso passa in secondo piano, ma che può rivelarsi cruciale in situazioni di emergenza.
L’installazione di un defibrillatore automatico esterno (DAE) in condominio rappresenta un aspetto poco conosciuto, ma di grande importanza per la tutela della salute degli abitanti. Sebbene non obbligatoria per legge, la presenza di questo dispositivo può fare la differenza in caso di arresto cardiaco improvviso.
Cos’è un defibrillatore automatico esterno e perché può essere utile in condominio
Il defibrillatore automatico esterno (DAE) è un dispositivo medico portatile progettato per riconoscere e trattare l’arresto cardiaco improvviso. Grazie a elettrodi posizionati sul torace, il DAE analizza il ritmo cardiaco e, se necessario, eroga una scarica elettrica per ristabilire il battito. La sua peculiarità è la facilità di utilizzo: il dispositivo fornisce istruzioni vocali e visive che permettono anche a chi non è esperto di intervenire tempestivamente.
Nonostante la legge italiana, in particolare la Legge 116/2021, non imponga l’installazione del DAE nei condomini in quanto non considerati luoghi pubblici o ad alta affluenza, la sua presenza può comunque rappresentare un valore aggiunto per la sicurezza degli abitanti. L’obbligo di dotarsi di un defibrillatore riguarda principalmente:
- società e associazioni sportive, con obbligo di personale formato;
- luoghi pubblici ad alta affluenza (ad esempio, amministrazioni pubbliche con oltre 15 dipendenti aperte al pubblico, stazioni ferroviarie, aeroporti e mezzi di trasporto su tratte lunghe);
- scuole e università di ogni ordine e grado, che devono anche predisporre corsi di formazione.
Tuttavia, attualmente non è previsto alcun obbligo per i condomini residenziali. Alcune amministrazioni locali stanno valutando regolamenti che incentivano o impongono l’installazione del DAE nei condomini di nuova costruzione, ma per quelli esistenti non esistono imposizioni ufficiali. L’installazione di un defibrillatore in condominio, pertanto, resta una scelta volontaria e deve essere approvata dall’assemblea condominiale.
In base agli articoli 1120 e 1136 del Codice Civile, la delibera deve raggiungere la maggioranza degli intervenuti che rappresentino almeno 500 millesimi del valore dell’edificio. La decisione di installare un DAE comporta anche una serie di adempimenti pratici. L’apparecchio deve essere collocato in una teca accessibile e ben segnalata, con la registrazione presso la centrale operativa del 118, per facilitarne l’individuazione in caso di emergenza.

La manutenzione è fondamentale: le batterie vanno sostituite ogni 2-5 anni, mentre gli elettrodi hanno una durata media di 18-24 mesi. Inoltre, si raccomanda che una persona all’interno del condominio segua un corso BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) per apprendere le tecniche di rianimazione cardiopolmonare e l’uso corretto del dispositivo, anche se la legge consente l’uso del DAE anche da parte di persone non formate grazie alle istruzioni integrate.
Per quanto riguarda i costi, un defibrillatore può oscillare tra 800 e 2.000 euro a seconda del modello e delle caratteristiche, con una media di circa 1.000-1.500 euro. A questa cifra si aggiungono le spese di installazione, che variano in base alla complessità dei lavori e alla fornitura della teca con segnaletica. La manutenzione periodica può costare tra 100 e 300 euro ogni 2-5 anni, mentre un corso BLSD ha un costo che va dai 40 ai 150 euro a persona. Se si decide di affidarsi a un tecnico per verifiche regolari del funzionamento, occorre considerare un costo aggiuntivo di 100-200 euro per intervento.
Le spese di acquisto, installazione e manutenzione vengono ripartite tra i condomini secondo i millesimi di proprietà, come previsto dall’articolo 1123 del Codice Civile. I costi per la formazione individuale restano invece a carico di chi partecipa. L’attenzione crescente verso la sicurezza sanitaria ha portato molte realtà condominiali a riflettere sull’importanza di dotarsi di strumenti salvavita come il defibrillatore, che può rappresentare un investimento fondamentale per la tutela della vita in emergenza.