IMU seconda casa, esenzione possibile presentando il documento di comodato: ecco come funziona

Le ultime sentenze della Cassazione e le novità normative chiariscono i requisiti per l’esenzione IMU sulla seconda casa: fondamentale il certificato di residenza fiscale.

In un contesto di crescente attenzione tributaria e fiscale legata alla gestione degli immobili, l’IMU sulla seconda casa rappresenta uno degli argomenti più dibattuti tra i contribuenti italiani. Recenti aggiornamenti normativi e giurisprudenziali hanno chiarito aspetti fondamentali riguardanti l’esenzione da questo tributo, in particolare per chi dimostra la propria residenza fiscale in un altro immobile o territorio. Vediamo come ottenere l’esenzione dall’IMU sulla seconda casa grazie a un documento specifico e quali sono le novità più rilevanti in materia.

Cosa prevede la normativa sull’IMU seconda casa

L’IMU (Imposta Municipale Unica) è un tributo che grava su immobili diversi dall’abitazione principale, come appunto la seconda casa. Tuttavia, l’esenzione dall’IMU è possibile in casi specifici, a condizione che il contribuente produca la documentazione richiesta per attestare la propria situazione abitativa e fiscale.

Dal punto di vista giuridico, è fondamentale distinguere tra domicilio e residenza ai fini fiscali: secondo l’articolo 43 del codice civile, il domicilio è il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi, mentre la residenza è definita come la dimora abituale della persona. Tali definizioni sono state ribadite da recenti sentenze della Corte di Cassazione (Cass. civ. n. 27190/2024 e Cass. civ. n. 9050/2024), che hanno chiarito come la determinazione della residenza fiscale debba riferirsi al centro degli interessi vitali e alla gestione riconoscibile dagli altri.

Per ottenere la esenzione dall’IMU sulla seconda casa, il primo passo è dimostrare che la propria residenza fiscale è altrove, ovvero che la seconda casa non rappresenta la dimora abituale. A tal fine, il documento cardine è il certificato di residenza fiscale, rilasciato dal Comune competente o, in caso di cittadini residenti all’estero, dall’autorità fiscale estera.

imu seconda casa
Così non paghi l’IMU – Impresamia.co

La procedura per richiedere l’esenzione IMU sulla seconda casa è relativamente semplice ma richiede attenzione ai dettagli:

  1. Richiedere il certificato di residenza fiscale presso il Comune di residenza o l’autorità fiscale estera competente. È fondamentale che il documento attesti chiaramente la dimora abituale o il domicilio fiscale in un’altra località diversa dalla seconda casa.
  2. Presentare la documentazione al Comune dove si trova la seconda casa, accompagnata da una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che specifichi la natura della propria residenza abituale.
  3. Collaborare con l’ente locale che in alcuni casi può effettuare controlli per verificare la veridicità delle dichiarazioni. Come evidenziato dalle pronunce della Cassazione (Cass. civ. n. 8982/2023), il contribuente ha l’onere di motivare le proprie assenze e la volontà di stabilire la residenza abituale altrove, per evitare contestazioni o sanzioni.
  4. Aggiornarsi sui regolamenti comunali, poiché alcune amministrazioni possono prevedere specifiche modalità di presentazione e scadenze per l’esenzione IMU.

È importante ricordare che l’esenzione non si applica automaticamente ma solo a fronte di una verifica puntuale e della produzione di prove documentali coerenti.

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