Si possono evitare acconti Irpef nel 730/2025 usando il metodo previsionale compilando correttamente il rigo F6
La dichiarazione dei redditi può riservare imprevisti, soprattutto per chi ha cambiato lavoro durante l’anno fiscale e si trova a dover gestire più Certificazioni Uniche (CU). Questo scenario è frequente tra i lavoratori dipendenti che, abituati a presentare il modello 730 con un credito Irpef, si trovano improvvisamente a dover pagare un saldo a debito e gli acconti per l’anno successivo.
Il meccanismo fiscale che genera questa situazione è spesso poco noto. Ogni sostituto d’imposta (cioè il datore di lavoro) effettua le ritenute Irpef autonomamente, senza considerare quanto già trattenuto da altri datori di lavoro nell’arco dello stesso anno. Di conseguenza, le imposte versate risultano sottostimate nel complesso, con il risultato che al momento della dichiarazione dei redditi si genera un saldo a debito.
La normativa prevede che, se il debito supera la soglia di 51,65 euro, scatti automaticamente l’obbligo di versare gli acconti Irpef per l’anno successivo. Questo può rappresentare una sorpresa spiacevole per chi ha cambiato lavoro, perché si trova a dover sostenere un esborso inatteso nonostante, nella realtà, le ritenute complessive siano corrette.
Come evitare gli acconti Irpef nel 730/2025 grazie al metodo previsionale
La domanda più comune è: è possibile evitare di pagare gli acconti relativi all’anno successivo se la situazione di debito è dovuta solo al cambio di datore di lavoro e nel 2025 si prevede una regolarità contributiva? La risposta è affermativa, ma solo ricorrendo al cosiddetto metodo previsionale.

Con questo metodo, il contribuente può dichiarare di non dover versare acconti o di versarne una somma inferiore rispetto a quella calcolata automaticamente, se prevede di non avere imposte da pagare a saldo. Nel modello 730/2025, riferito al periodo d’imposta 2024, tale scelta riguarda quindi gli acconti relativi al 2025.
Per esercitare questa opzione è fondamentale compilare correttamente il rigo F6 del modello 730/2025, che si intitola “Scelte per la destinazione dell’acconto e per la rateazione”. Le colonne da barrare sono:
- Colonna 1: da selezionare se si intende non versare alcun acconto Irpef per il 2025;
- Colonna 2: da utilizzare per indicare un importo inferiore all’acconto dovuto, senza barrare la colonna 1;
- Colonne 3 e 4: per ridurre o annullare l’acconto dell’addizionale comunale;
- Colonne 5 e 6: per ridurre o azzerare l’acconto della cedolare secca;
- Colonna 7: per richiedere la rateizzazione del saldo 2024.
Questa scelta può essere effettuata autonomamente dal contribuente oppure tramite l’assistenza di un CAF o di un professionista abilitato.
L’applicazione del metodo previsionale richiede la massima attenzione. In caso di errata previsione, ovvero se successivamente dovessero emergere imposte a saldo superiori a quanto indicato nel modello 730, l’Amministrazione finanziaria può applicare:
- una sanzione pari al 25% dell’acconto non versato;
- il pagamento degli interessi di mora, calcolati secondo il tasso legale vigente.
Per questo motivo è fortemente consigliato valutare con precisione la propria situazione reddituale attuale e, se necessario, consultare un consulente fiscale prima di decidere di non versare gli acconti o di ridurli. Si ricorda inoltre che la normativa fiscale è in evoluzione e alcune modifiche, come quelle relative al secondo acconto Irpef, sono possibili nei prossimi mesi.