Fisco, così devi tirare fuori molti meno soldi: il metodo (legale) per ammortizzare il debito

Con queste nuove regole e gli strumenti digitali a disposizione, la gestione del debito fiscale diventa più trasparente e accessibile.

Arriva una nuova opportunità per i contribuenti italiani che devono affrontare una cartella di pagamento dall’Agenzia Entrate Riscossione.

Grazie a una procedura semplificata e a strumenti digitali innovativi, è possibile rateizzare il debito fiscale in modo più agevole e con un numero maggiore di rate, fino a 120 mensilità. Vediamo come funziona il meccanismo e quali sono le novità introdotte a partire dal 1° gennaio 2025.

Cartella di pagamento: come funziona e cosa cambia nel 2025

La cartella di pagamento rappresenta il documento ufficiale con cui l’Agenzia Entrate Riscossione (ex Equitalia) comunica al contribuente il debito fiscale da saldare, relativo a imposte come Irpef, Iva, Irap, TARI, IMU o altre tasse non versate in precedenza, nemmeno dopo un primo avviso bonario.

Il percorso tipico che porta all’emissione della cartella è il seguente: il contribuente non paga l’imposta dovuta, l’ente creditore – ad esempio l’Agenzia Entrate o un Comune – invia un avviso bonario, ma se il contribuente non regolarizza la posizione, l’ente iscrive il debito a ruolo e affida la riscossione ad AdeR che invia la cartella di pagamento. Rispetto all’avviso bonario, la cartella contiene sanzioni e interessi più elevati.

Dal 2025, la grande novità riguarda la possibilità di rateizzare i debiti fino a 120.000 euro, con una dilazione massima di 120 rate mensili. In particolare:

  • Per i debiti fino a 120.000 euro, il contribuente può ottenere fino a 84 rate mensili (7 anni) senza dover produrre alcuna documentazione che attesti difficoltà economica.
  • Per chi richiede una dilazione più lunga, da 85 a 120 rate, è necessario dimostrare la situazione di difficoltà finanziaria con documenti specifici.
  • Per importi superiori a 120.000 euro, a prescindere dal numero di rate richieste, è obbligatoria la presentazione di una documentazione comprovante lo stato di bisogno.
Una scorciatoia digitale – impresamia.com

Tale disciplina è stata definita con il decreto del 27 dicembre 2024, firmato dal vice ministro dell’Economia e delle Finanze, che ha reso più flessibile e accessibile il pagamento dilazionato delle somme iscritte a ruolo.

La scorciatoia digitale per semplificare la rateizzazione

Una novità utile e pratica è l’introduzione di un QR code direttamente stampato sulla cartella di pagamento nella sezione “Informazioni dall’agente della riscossione”. Scansionandolo con uno smartphone, il contribuente viene indirizzato immediatamente alla pagina dedicata sul portale dell’Agenzia Entrate Riscossione. Qui può:

  • Accedere al servizio “Rateizza adesso” e avviare online la richiesta di dilazione.
  • Consultare informazioni dettagliate sui piani di pagamento disponibili.
  • Utilizzare un simulatore per verificare la possibilità di ottenere la rateizzazione, soprattutto per le richieste documentate relative a importi superiori a 120.000 euro.

Questo strumento digitale rappresenta un grande vantaggio, eliminando la necessità di recarsi fisicamente agli sportelli e facilitando l’interazione con l’ente riscossore.

Come accedere alla rateizzazione e i vantaggi fiscali

Per usufruire del piano di rateizzazione, il contribuente deve presentare la domanda tramite l’area riservata del sito di Agenzia Entrate Riscossione o utilizzando il QR code. La richiesta può essere inoltrata anche in caso di temporanea difficoltà economica, senza necessità di fornire documenti per importi entro 120.000 euro e fino a 84 rate.

L’accesso alla dilazione consente di suddividere l’importo dovuto in rate mensili più contenute, rendendo gestibile il pagamento e evitando il rischio di azioni esecutive da parte dell’ente riscossore. Questo sistema è particolarmente utile per chi si trova in difficoltà finanziaria e vuole evitare l’aggravio di sanzioni e interessi maggiorati.

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