C’è un supporto prezioso contro il caro vita: tra babysitting, pasti cucinati e aiuti economici, il risparmio può superare i mille euro al mese.
In un’Italia dove i costi della vita aumentano più in fretta degli stipendi e il sistema di welfare arranca, gestire famiglia, lavoro e bollette può diventare una vera corsa a ostacoli. Ogni mese ci ritroviamo a fare i conti con spese impreviste, rincari energetici, costi scolastici e servizi essenziali che sembrano sempre più fuori portata. A pagarne il prezzo sono soprattutto le famiglie monoreddito e quelle con figli piccoli, che devono spesso scegliere tra il lavoro e la cura dei propri cari.
E’ anche vero che l’Italia è uno dei paesi con il maggior numero di anziani. Il nostro Paese ha una popolazione over e questo se per molti aspetti rappresenta un punto a nostro sfavore, per diversi motivi, dall’altro può diventare una risorsa preziosa. Sembra cinico ma effettivamente i nonni (meglio dire la loro pensione) per molte famiglie, rappresentano una boccata d’ossigeno in grado di alleggerire il bilancio familiare anche di oltre mille euro al mese.
Una rete invisibile, spesso sottovalutata, che ogni giorno contribuisce al benessere economico di milioni di famiglie italiane senza chiedere nulla in cambio. E’ giusto per fermarsi a riflettere su questo patrimonio immenso: non solo pilastri emotivi, ma veri e propri “angeli del risparmio”, capaci di incidere in modo concreto sulla gestione quotidiana della famiglia.
I nonni come welfare familiare “parallelo”
Sono circa 12 milioni i nonni italiani che ogni giorno si prendono cura attivamente della famiglia. E non si tratta solo di affetto o presenza: parliamo di un impegno che ha un valore economico stimato in 45 miliardi di euro all’anno. Tradotto su scala familiare, significa fino a 1.600 euro al mese di risparmio in servizi che, senza il loro contributo, andrebbero pagati a professionisti o strutture private.

Come ci riescono? Svolgendo compiti che altrimenti comporterebbero un esborso diretto: babysitting, accompagnamento a scuola o alle attività extrascolastiche, pasti cucinati in casa, aiuti economici diretti e anche supporto in piccoli lavori domestici. Uno dei maggiori risparmi arriva proprio dalla cura dei bambini. Se una famiglia dovesse pagare una babysitter per 20 ore settimanali, considerando una tariffa media di 12 euro l’ora, la spesa sarebbe di circa 960 euro al mese. I nonni, invece, svolgono questo ruolo gratuitamente, consentendo ai genitori di continuare a lavorare senza dover tagliare le ore o assumere tate.
E non è solo questione di denaro: i nonni rappresentano una figura stabile e fidata, capace di creare un ambiente familiare e rassicurante per i piccoli. Anche sul fronte alimentare i nonni fanno la differenza. Preparare il pranzo per i nipoti al posto di mandarli alla mensa scolastica può far risparmiare tra 360 e 1.200 euro all’anno per ogni bambino. E oltre al portafoglio, ne beneficia anche la salute: cibo casalingo spesso significa ingredienti freschi, meno conservanti e porzioni più equilibrate.
Molte famiglie italiane possono contare sul supporto finanziario dei nonni anche per spese dirette: bollette, spese mediche, libri di scuola, attività sportive, paghette o piccoli prestiti. Si stima che ogni anno contribuiscano tra 1.800 e 2.500 euro per nucleo familiare. Un apporto che, in tempi difficili, può davvero fare la differenza tra farcela o trovarsi in difficoltà.
Forse non tutti lo sanno, ma il Codice Civile italiano (articolo 316-bis) prevede che, se i genitori non sono in grado di provvedere al mantenimento dei figli, il dovere economico ricade sui nonni. In alcuni casi, anche la giurisprudenza ha riconosciuto questo principio, rendendo ancora più chiaro quanto la loro presenza sia fondamentale anche sul piano legale ed economico.