Energia a prezzi stracciati, la nuova proposta dello Stato rivoluziona le bollette: non paghi più un salasso

In vista della Legge di Bilancio 2026, il Partito Democratico propone una riforma profonda che potrebbe rivoluzionare il sistema energetico.

La proposta, che si configura come un vero e proprio cambio di paradigma, punta a istituire un Acquirente unico pubblico per la fornitura di energia, estendere le tutele a un bacino più ampio di cittadini e incentivare l’uso delle fonti rinnovabili.

La novità principale della proposta del PD è la creazione di un Acquirente unico statale, una società pubblica controllata dal Ministero dell’Economia, che si occuperebbe direttamente dell’acquisto e della distribuzione di energia elettrica alle famiglie vulnerabili e a quelle con redditi medio-bassi. Questo meccanismo consentirebbe di bypassare i fornitori privati del mercato libero, garantendo prezzi più vantaggiosi grazie alla capacità negoziale dello Stato sul mercato energetico.

Attualmente, i consumatori vulnerabili possono accedere al cosiddetto servizio a tutele graduali, con prezzi fissati dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), ma restano clienti di aziende private. Con il nuovo emendamento prioritario, i soggetti vulnerabili passerebbero automaticamente sotto la gestione dell’Acquirente unico, mentre chi è nel mercato libero e possiede i requisiti per le tutele potrebbe fare richiesta per accedere al servizio pubblico. L’obiettivo è di alleggerire le bollette in modo significativo, intervenendo direttamente sul costo dell’energia.

Ampliamento delle tutele sociali: requisiti e beneficiari

Il PD non si limita a mantenere le categorie tradizionalmente considerate vulnerabili – come gli over 75, i titolari di bonus sociali, le persone con disabilità, i residenti in isole minori non connesse alla rete nazionale e chi vive in case di emergenza post-calamità – ma propone un ampliamento sostanziale della platea dei beneficiari.

La grande novità consiste nell’estendere l’accesso alle tutele anche alle famiglie con un ISEE fino a 20.000 euro, soglia che si innalza a 30.000 euro per i nuclei con più di tre figli a carico. Questo allargamento coinvolgerebbe milioni di famiglie oggi escluse da protezioni specifiche, costrette a confrontarsi con le fluttuazioni e la complessità del mercato libero, spesso poco trasparente.

Questa misura risponde all’esigenza di tutelare il ceto medio-basso, alle prese con l’aumento costante dei costi energetici, e rappresenta un passo verso una politica energetica più inclusiva e sociale.

Il pacchetto di interventi presentato dal Partito Democratico comprende anche la riapertura dei termini per aderire al servizio di tutele graduali, il cui termine per nuove adesioni era scaduto il 30 giugno 2025 e che si sarebbe dovuto concludere il 31 marzo 2027. Il PD propone di estendere la finestra fino al 31 dicembre 2025 e prorogare il periodo di tutela fino al 31 marzo 2028, consentendo a un maggior numero di famiglie di usufruire di prezzi calmierati.

Un terzo punto fondamentale riguarda la transizione ecologica: la proposta incentiva le imprese a stipulare contratti a lungo termine per l’acquisto di energia da fonti rinnovabili, con l’obiettivo ambizioso di raggiungere entro il 2030 almeno il 65% di energia da fonti pulite. Tale iniziativa è in linea con gli impegni europei per la riduzione delle emissioni e la decarbonizzazione del sistema energetico nazionale, contribuendo a diminuire la dipendenza da fonti fossili.

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