L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia che punta a potenziare anche le infrastrutture di ricarica.
Entra ufficialmente in vigore il nuovo Ecobonus auto 2025, una misura che promette di rivoluzionare il mercato delle vetture elettriche nel nostro Paese, grazie a un pacchetto di incentivi economici dal valore complessivo di 597 milioni di euro.
Il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), firmato l’8 agosto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 settembre, mira a favorire la sostituzione del parco auto nazionale con mezzi a emissioni zero, dando la priorità a famiglie con redditi più bassi e microimprese.
Ecobonus auto 2025: destinatari e filosofia dell’incentivo
Il nuovo ecobonus auto è stato pensato per sostenere due categorie principali di beneficiari: i privati con un’attenzione particolare ai nuclei familiari con ISEE contenuto, e le microimprese, ossia le piccole realtà produttive che operano con veicoli commerciali leggeri.
L’obiettivo dichiarato è quello di promuovere una transizione ecologica concreta e socialmente equa, concentrando le risorse dove il beneficio ambientale e sociale si traduce in un impatto tangibile, soprattutto nelle aree urbane maggiormente inquinate.
Per i privati, l’incentivo è strettamente vincolato alla rottamazione di un veicolo inquinante, cioè un’auto a combustione interna fino alla classe Euro 5, intestata al richiedente da almeno sei mesi. Questa condizione è stata introdotta per evitare che l’ecobonus alimenti semplici acquisti aggiuntivi senza una reale sostituzione di mezzi più impattanti.
Sconti e importi per famiglie e microimprese
Nel dettaglio, il contributo per i cittadini varia in base al valore dell’ISEE:
- 11.000 euro per nuclei con ISEE fino a 30.000 euro;
- 9.000 euro per ISEE compreso tra 30.000 e 40.000 euro.

Questi incentivi si applicano esclusivamente all’acquisto di autovetture elettriche di categoria M1, ossia veicoli destinati al trasporto di persone con almeno quattro ruote e fino a otto posti a sedere oltre al conducente.
Per quanto riguarda le microimprese, invece, l’ecobonus prevede:
- un contributo pari al 30% del prezzo di acquisto, con un tetto massimo di 20.000 euro per veicolo;
- la possibilità di richiedere fino a due incentivi per ogni impresa.
In questo caso, il bonus riguarda l’acquisto di veicoli commerciali elettrici di categoria N1 o N2, sempre nuovi. Il sostegno è soggetto al regime europeo “de minimis”, il che implica che le imprese devono verificare il cumulo con altri aiuti pubblici per non superare i massimali consentiti.
Modalità di fruizione e tempistiche
L’erogazione dell’ecobonus avverrà tramite sconto immediato in fattura, applicato dal venditore al momento dell’acquisto del veicolo. La procedura sarà gestita attraverso una piattaforma informatizzata sviluppata da Sogei, che consentirà di tracciare e convalidare ogni transazione.
Il rivenditore dovrà confermare l’operazione entro 30 giorni; in caso contrario, i fondi verranno resi nuovamente disponibili per altri richiedenti, evitando così prenotazioni speculative e garantendo un uso efficiente delle risorse.
Il MASE comunicherà a breve la data ufficiale di partenza della misura, che sarà operativa fino al 30 giugno 2026, salvo esaurimento anticipato dei fondi. Le stime indicano che il plafond potrebbe coprire circa 39.000 nuove immatricolazioni di veicoli elettrici.
Impatto sul mercato e prospettive future
Il contesto di mercato è particolarmente favorevole: a luglio 2025, le immatricolazioni di veicoli BEV (Battery Electric Vehicle) hanno registrato un aumento del 40,6% su base annua, raggiungendo una quota di mercato del 4,85%.
L’attivazione del nuovo ecobonus rappresenta quindi un potente stimolo alla domanda, in grado di accelerare la diffusione della mobilità elettrica e di contribuire in modo significativo agli obiettivi nazionali di decarbonizzazione.