Decreto Fiscale 2025, tasse, multe e bonus rivoluzionati: cosa cambia subito e cosa rischia chi non si adegua

È ufficiale la conversione in legge del Decreto Legge 84 del 2025, noto come Decreto Fiscale 2025, che introduce rilevanti novità.

Tra le novità più significative del Decreto Fiscale 2025 vi è l’esenzione IMU per gli immobili destinati ad attività sportive. In particolare, l’esenzione riguarda gli impianti utilizzati da associazioni e società dilettantistiche iscritte al registro sportivo, anche qualora svolgano attività commerciale. L’esenzione è automatica, in attesa che i comuni effettuino gli adempimenti necessari per distinguere gli immobili a uso commerciale da quelli senza finalità lucrative.

Per quanto riguarda l’IMU, è stata inoltre prorogata al 15 settembre 2025 la scadenza per i comuni per comunicare le aliquote, autorizzando così un più ampio margine temporale per l’adeguamento normativo e amministrativo.

Rottamazione-quater, ravvedimento speciale e tutela durante le ispezioni fiscali

Il decreto prevede una novità sostanziale per i contribuenti coinvolti nella rottamazione-quater: il pagamento della prima rata della definizione agevolata estingue automaticamente il giudizio in corso. Nel caso di procedimenti processuali pendenti, il giudice, su istanza, può dichiararne l’estinzione e le somme già versate non saranno rimborsate. Questa misura rappresenta un incentivo per regolarizzare la propria posizione fiscale evitando ulteriori contenziosi.

Per i titolari di partita IVA che hanno aderito al concordato preventivo biennale, è previsto un ravvedimento speciale con una sorta di “mini-condono” fiscale relativo agli anni 2019-2023, permettendo una definizione più agevole delle pendenze fiscali pregresse.

Importanti anche le nuove regole in materia di reverse charge, esteso ora anche alle imprese di trasporto e logistica, con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e semplificare gli adempimenti IVA. Queste disposizioni, in parte già operative per via di norme transitorie, vengono ora stabilizzate.

Inoltre, per garantire più trasparenza e tutela durante le ispezioni fiscali, è stata introdotta l’obbligatorietà di una motivazione dettagliata degli atti. Le circostanze che hanno determinato l’accesso nei locali aziendali o negli studi professionali devono essere specificate sia nella richiesta di autorizzazione sia nel verbale, migliorando così la chiarezza e la legittimità delle attività ispettive.

Il Decreto Fiscale 2025 introduce anche semplificazioni riguardanti la deduzione delle spese per vitto e alloggio, facilitando la gestione contabile per le imprese che sostengono tali costi.

A queste novità si aggiungono le disposizioni contenute nel Decreto Milleproroghe 2025, che ha prorogato diverse scadenze fiscali e agevolazioni per imprese e professionisti. Tra le misure più rilevanti:

  • Riammissione dei decaduti dalla Rottamazione-quater: i contribuenti che avevano perso la possibilità di aderire alla definizione agevolata per mancati pagamenti possono presentare richiesta di riammissione entro il 30 aprile 2025, con pagamento delle somme dovute e interessi al 2% annuo.
  • Proroga dell’esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica per il settore sanitario fino al 31 marzo 2025, per semplificare gli adempimenti e tutelare la privacy dei dati sensibili.
  • Rinvio al 1° gennaio 2026 dell’entrata in vigore del nuovo regime IVA per il Terzo Settore, dando più tempo ad enti non profit, associazioni e fondazioni per adeguarsi alle nuove regole.
  • Credito d’imposta Transizione 5.0 ampliato per incentivare investimenti in tecnologie innovative e sostenibili, con aliquote che arrivano fino al 35% per investimenti fino a 10 milioni di euro.
  • Proroga al 31 ottobre 2025 per la conclusione degli interventi agevolati nel settore turistico-alberghiero, con possibilità di usufruire di crediti d’imposta fino all’80% e contributi a fondo perduto fino al 50%.

Nuove regole sui fringe benefit auto aziendali

Con riferimento alle novità fiscali per il 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti importanti sul trattamento fiscale dei veicoli aziendali concessi in uso promiscuo ai dipendenti, a seguito delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 e dal decreto “Bollette”. Dal 1° gennaio 2025, il valore imponibile del fringe benefit è determinato applicando una percentuale del costo chilometrico annuo, differenziata in base all’impatto ambientale del veicolo:

  • 50% per autoveicoli a combustione tradizionale,
  • 20% per veicoli ibridi plug-in,
  • 10% per veicoli elettrici a batteria.

È previsto un periodo transitorio che consente l’applicazione delle vecchie regole fino al 30 giugno 2025 per i veicoli ordinati entro fine 2024 e consegnati entro il primo semestre 2025, garantendo gradualità nella transizione verso il nuovo regime.

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