Così puoi avere uno sconto del 25% sulla TARI: richiedilo subito

Il bonus Tari è ufficialmente confermato per il 2026 e rappresenta una significativa misura di sostegno economico. 

A comunicarlo è stata l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che ha stabilito importanti novità riguardo all’applicazione dello sconto sulla tassa sui rifiuti.

A partire dal 1° gennaio 2026, le famiglie con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 9.530 euro riceveranno automaticamente uno sconto del 25% sulla Tari. Per i nuclei familiari numerosi, la soglia ISEE si estende fino a 20.000 euro.

Bonus Tari 2026: chi ne potrà beneficiare e come funziona

Questa agevolazione sarà quindi applicata senza necessità di richiesta da parte degli interessati, a condizione che abbiano presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) all’INPS e ottenuto l’attestazione ISEE che ne certifichi il diritto.

Bonus rifiuti: ottobre 2025
Bonus Tari 2026: chi ne potrà beneficiare e come funziona-impresamia.it

La delibera n. 355/2025/R/rif di ARERA ha definito le modalità operative per l’erogazione del bonus, che verrà integrato con gli altri bonus sociali già esistenti per elettricità, gas e acqua.

L’obiettivo è quello di alleviare il peso delle spese ambientali sulle fasce più vulnerabili della popolazione, stimando che potranno beneficiare del provvedimento almeno 4 milioni di famiglie italiane.

La Tari è un tributo annuale destinato a coprire i costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti urbani. È dovuta da chiunque possieda o utilizzi un immobile o un’area scoperta suscettibile di produrre rifiuti.

È importante sottolineare che il pagamento grava sull’utilizzatore dell’immobile, quindi tipicamente sull’inquilino, salvo diverse disposizioni contrattuali. Nel caso di più utilizzatori, tutti sono obbligati in solido al saldo del tributo.

Secondo i dati ARERA aggiornati al 2023, la spesa media annua per la Tari in un’abitazione tipo di 100 metri quadrati con tre occupanti si attesta intorno a 311 euro. Tuttavia, si registrano forti differenze territoriali: le regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest presentano livelli di raccolta differenziata più elevati e, conseguentemente, costi spesso più contenuti rispetto al Centro, al Sud e alle isole.

L’Italia ha prodotto nel 2023 circa 29,3 milioni di tonnellate di rifiuti, con un aumento dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Un segnale positivo arriva dall’incremento della raccolta differenziata, passata dal 65,2% al 66,6%, che ha permesso di differenziare 19,5 milioni di tonnellate di rifiuti.

Le migliori performance riguardano storicamente le regioni del Nord, con il Nord-Est che ha raggiunto il 76,7% di raccolta differenziata e il Nord-Ovest il 70,6%, superando di molto l’obiettivo minimo del 65% previsto dal Decreto Legislativo n. 152/06 per il 2012.

Le scadenze per il versamento della Tari sono stabilite dai singoli Comuni e, in genere, prevedono almeno due rate con cadenza semestrale. Una delle scadenze principali è fissata dopo il 30 novembre di ogni anno, con la possibilità che alcuni pagamenti vengano posticipati al gennaio dell’anno successivo. Questo sistema consente di adeguare il saldo alle tariffe deliberate entro il 28 ottobre di ogni anno.

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