Con l’arrivo dell’autunno si riaccende l’attenzione dei contribuenti italiani sulla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.
Dopo la scadenza di luglio della quinta rata della rottamazione quater, molti debitori si interrogano sulla migliore strategia da adottare in vista delle novità legislative in arrivo, che promettono un ampliamento della platea e condizioni più flessibili per il saldo dei debiti con il fisco.
La rottamazione quinquies rappresenta la quinta edizione di un provvedimento che, negli anni, ha cercato di agevolare il recupero crediti da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, offrendo ai contribuenti la possibilità di sanare le proprie posizioni debitorie con condizioni agevolate. Tuttavia, il fatto che si arrivi a un quinto intervento testimonia la complessità della situazione e la necessità di un nuovo provvedimento per includere debiti più recenti e ampliare le misure di sostegno.
Il termine temporale di riferimento per questa nuova rottamazione dovrebbe estendersi fino al 31 dicembre 2023, rispetto al 30 giugno 2022 previsto dalla rottamazione quater. Ciò significa che sarà possibile definire, con sconti su sanzioni e interessi, anche i carichi affidati all’agente della riscossione nell’ultimo anno e mezzo.
Il senatore Massimo Garavaglia, presidente della Commissione Finanze del Senato, ha confermato che il testo definitivo della nuova sanatoria sarà pronto a settembre e che il termine per presentare emendamenti è fissato al 12 dello stesso mese. L’obiettivo è duplice: da un lato, venire incontro alle esigenze di contribuenti in difficoltà economica, dall’altro ottimizzare i ricavi per lo Stato, riducendo l’arretrato di crediti difficilmente recuperabili.
Le novità principali: saldo e stralcio, debiti ingenti e rateizzazione più flessibile
Il progetto di legge in discussione introduce importanti novità rispetto alle precedenti versioni, cercando di evitare gli errori che hanno limitato l’adesione e provocato numerosi casi di decadenza, soprattutto a causa delle maxi rate iniziali troppo gravose.
Una delle innovazioni più rilevanti riguarda la differenziazione delle misure in base all’ammontare del debito:
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Per i debiti di piccolo importo sarà possibile accedere a un meccanismo di saldo e stralcio, che consente di estinguere la posizione pagando solo una percentuale ridotta del capitale, senza sanzioni, interessi o diritti di riscossione. Questo permetterà di liberarsi immediatamente dell’obbligazione fiscale residua.
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Per i debiti sopra i 50.000 euro, invece, è prevista una rateizzazione fino a 120 mensilità, con una maxi rata iniziale pari al 5% del debito complessivo. Anche in questo caso, non saranno applicate sanzioni né interessi aggiuntivi, una misura pensata per rendere più sostenibile l’adesione.
Un altro elemento chiave riguarda la decadenza dalla rottamazione: nella nuova versione questa scatterà soltanto dopo il mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive, diversamente da quanto previsto dalla rottamazione quater, dove il mancato versamento di una sola rata determinava la perdita dei benefici.

Con l’avvicinarsi della scadenza della quinta rata della rottamazione quater, fissata al 31 luglio 2024 (prorogata al 5 agosto 2024 per la tolleranza dei cinque giorni lavorativi), molti contribuenti si trovano di fronte a un dubbio: conviene pagare la rata ora o attendere l’eventuale approvazione della rottamazione quinquies, sperando in condizioni più vantaggiose?
Gli esperti fiscali e i consulenti tributari consigliano con fermezza di procedere al pagamento tempestivo della rata in scadenza, soprattutto perché la nuova rottamazione quinquies è ancora un’ipotesi e manca una certezza normativa definitiva. Il mancato pagamento comporterebbe infatti la decadenza dalla definizione agevolata in corso e la reiscrizione a ruolo di tutti gli importi dovuti, con l’aggiunta di sanzioni e interessi.
Nel caso in cui la rottamazione quinquies venga effettivamente approvata e preveda l’estensione dei termini fino al 31 dicembre 2023, i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione quater potranno comunque presentare nuova domanda per beneficiare delle condizioni migliorate relative ai debiti più recenti.
Il contesto di riferimento e le ragioni della nuova sanatoria
Le ragioni che spingono il Governo a proporre questa nuova rottamazione sono legate al crescente magazzino dei crediti insoluti gestiti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Secondo la relazione al Parlamento di maggio 2024, il valore complessivo dei crediti residui è pari a circa 1.232,5 miliardi di euro, di cui circa il 40% risulta di difficile recuperabilità a causa di procedure concorsuali, decessi, cessazioni di attività o situazioni di nullatenenza.
L’ultima rottamazione quater, pur avendo coinvolto circa un milione di contribuenti e definito 5,3 milioni di cartelle per un totale lordo di circa 18 miliardi di euro, ha visto solo una riscossione parziale (circa il 22%), con molte rate in sospeso per gli anni 2025-2027.