La nuova legge di Bilancio 2026 si concentra su due fronti strategici per il Paese: la tutela del potere d’acquisto delle famiglie italiane.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, figura chiave dell’attuale esecutivo guidato da Giorgia Meloni, ha illustrato nei dettagli le principali misure della manovra, confermando un’impostazione di rigore finanziario ma con aperture significative a sostegno dell’economia reale e dei cittadini.
Tra le misure più rilevanti della manovra, spicca la proroga del bonus ristrutturazioni al 50% dedicato agli interventi di manutenzione e riqualificazione delle prime case. Questa detrazione fiscale, ormai consolidata come strumento ordinario, viene confermata per tutto il 2026 con l’obiettivo di sostenere il settore edilizio senza complicazioni burocratiche, a differenza dei più complessi superbonus.
Il bonus consente alle famiglie di detrarre metà delle spese sostenute per lavori di miglioramento energetico e messa in sicurezza degli immobili, fino agli importi massimi previsti dalla normativa. Questa scelta vuole garantire continuità e stabilità a un incentivo che rappresenta una leva fondamentale per il rilancio della filiera delle costruzioni e, più in generale, per la valorizzazione del patrimonio immobiliare italiano. Nel contesto attuale, il Governo intende mantenere questa misura come un incentivo sostenibile che non pesi eccessivamente sulle casse pubbliche, ma che allo stesso tempo favorisca la transizione verso edifici più efficienti e sicuri.
Rottamazione delle cartelle esattoriali: un’opportunità selettiva
Un altro tema centrale è la revisione della rottamazione delle cartelle esattoriali, presentata da Giorgetti come una “ultima chance” per i contribuenti in difficoltà. La novità principale riguarda la selettività della misura: la sanatoria non sarà più generalizzata, ma riservata esclusivamente a coloro che si trovano in reale difficoltà economica e che non hanno beneficiato in passato di sanatorie.
Il criterio di equità fiscale e sostenibilità finanziaria guiderà l’accesso a questa nuova rottamazione, in modo da evitare che la reiterazione di condoni comprometta la credibilità del sistema tributario italiano. Questo approccio mira a tutelare chi intende regolarizzare la propria posizione e a garantire al contempo certezze sul gettito fiscale, evitando il rischio di aspettative distorte che potrebbero incentivare comportamenti opportunistici.

La manovra include anche un possibile taglio dell’aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi medi, con la definizione precisa della platea dei beneficiari ancora in fase di discussione. Il Governo sta valutando di indirizzare questa riduzione verso la fascia di reddito compresa tra 28mila e 50mila euro, mentre alcune forze politiche, come Forza Italia, propongono di estenderla fino a 60mila euro.
Sul fronte della sanità, è previsto un rafforzamento significativo dei fondi a disposizione del Servizio sanitario nazionale, per migliorare sia la qualità dell’assistenza sia la riduzione dei tempi di attesa per le cure. Questa strategia risponde alla priorità indicata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con l’obiettivo di consolidare un sistema sanitario più efficiente e accessibile.
Per quanto riguarda il mondo produttivo, la manovra introduce incentivi automatici per le imprese, sostituendo i complessi programmi Industria 4.0 e 5.0, in modo da semplificare l’accesso alle agevolazioni e sostenere l’innovazione tecnologica nel tessuto imprenditoriale italiano. Inoltre, viene previsto un contributo “concertato” da parte del sistema bancario sulle plusvalenze, con l’intento di supportare le finanze pubbliche senza penalizzare la liquidità e il credito all’economia reale.